Casalgrande, una task force nella notte per salvare quattro gattini
Tre mici appena nati abbandonati vicino a un cassonetto. Il quarto si era infilato nel motore di un’auto, in azione vigili del fuoco e volontari
CASALGRANDE. Tre minuscoli gattini abbandonati vicino a un cassonetto, il quarto fratellino nascosto nel motore di un’auto e una mamma provata dal parto, scheletrica. Salvati e curati grazie alle volontarie di Gattopoli, ai vigili del fuoco reggiani e a una disponibilissima veterinaria.
Si è conclusa bene – almeno per ora, la gatta è ancora in condizioni critiche – la brutta avventura di una famiglia di mici, la madre e quattro piccoli appena nati, abbandonati a Casalgrande dal proprietario, con la gatta gravida e vicina al parto. L’allerta è partita domenica sera, quando Elena, una delle referenti di Gattopoli, ha ricevuto una chiamata da Maria, una donna che vive a Casalgrande.
«Mi informava che insieme ad altri condomini aveva trovato tre gattini appena nati, attirata dal miagolio straziante dei piccoli, in uno scatolone buttato a fianco del cassonetto. Avevano ancora la placenta attaccata che li legava tutti insieme ed era chiaro quanto fosse necessario intervenire rapidamente», racconta.
È partita al volo la mobilitazione: «Grazie anche all’aiuto di Elisa e Wilde, due volontarie Enpa, abbiamo organizzato una staffetta da Casalgrande a Castellarano e da qui ho portato a San Valentino i tre piccoli alla mia veterinaria, Marzia Incerti, dell’ambulatorio di Magreta (Modena), che senza tentennamenti e con la consueta disponibilità che non bada ad orari, si è infilata una felpa sul pigiama e mi è venuta incontro per prestare loro le prime cure».
Nel frattempo, l’emergenza continuava, con la madre e il quarto cucciolo. Elena è tornata a Casalgrande «dove nel frattempo la mamma dei micetti era stata messa in un trasportino. Le sue condizioni di salute sono apparse subito precarie: scheletrica, respiro affannoso, dissenteria. Non prometteva nulla di buono. Ci hanno raccontato i condomini che è stata abbandonata lì qualche tempo fa dal suo padrone, che si è trasferito altrove e che si è semplicemente liberato in questo modo di lei. Una vita vissuta grazie all’elemosina del vicinato ma senza effettive cure veterinarie».
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Sono stati chiamati anche i vigili del fuoco di Reggio, «la simpaticissima squadra di Gianfranco Ferri, che senza esitare ha iniziato immediatamente e con professionalità le operazioni necessarie per estrarre il piccolo che miagolava dall’interno del motore di un’auto parcheggiata. L’unico che la povera mamma gatta era riuscita, almeno così le pareva, a mettere in salvo dalla mano crudele dell’uomo».
Il micino è stato subito ribattezzato Tigro «per la voglia spiccata di vivere mostrata non appena l’ho allattato: ha tirato fuori una voce così squillante e forte, che non sembrava nemmeno provenire da quell’esile corpicino di nemmeno 24 ore di vita! Anche i tre fratellini sembra stiano reagendo bene».
E la mamma? È ricoverata «in attesa di un intervento urgente per un’ernia diaframmale piuttosto grossa, molto rischioso ma necessario altrimenti andrà incontro a morte sicura: ormai non respira quasi più. Incrociamo le dita per tutti: perché lei superi l’intervento e perché i piccoli possano sopravvivere con un allattamento artificiale».
Adesso il problema è trovare loro una sistemazione.
Chi ha richieste di adozioni, serie e ragionate, può contattare le volontarie a www.gattopoli.it, elena@gattopoli.it, al 348 8793763 o su Facebook Elena Gattopoli I e II.