Cavalli senza documenti una multa di 46 mila euro
Cavriago: il proprietario del maneggio abusivo dovrà microchipparli e registrarli Il veterinario: «La tracciabilità non serve perché non sono destinati al macello»
CAVRIAGO. «I cavalli sequestrati nell’allevamento di Cavriago non erano “dpa” (ovvero destinazione produzione alimenti, ndr) né mai lo diventeranno». Lo dichiara Cornelio Casoni, dirigente veterinario dell’Ausl di Montecchio operativa sul territorio, dopo il blitz condotto dalla Guardia Forestale nel maneggio abusivo.
Il proprietario – un pensionato – è stato trovato con 40 cavalli, di cui 31 sprovvisti della necessaria documentazione. «Non avevano il microchip – spiega Casoni – e nemmeno il passaporto, insomma non erano mai stati registrati all’anagrafe equina. Degli altri nove, uno era completamente in regola, mentre per i restanti non era stato fatto il passaggio di proprietà».
Il pensionato, infatti, si era difeso spiegando di essere un amante dei cavalli e di avere accolto molti di quegli animali perché il loro proprietario non li voleva più o dopo averli salvati. I cavalli, come confermato dai veterinari che hanno effettuato il sopralluogo nel maneggio abusivo, effettivamente erano sani e venivano trattati bene. Anche per questo le autorità hanno deciso di sequestrarli in loco e di affidarli allo stesso gestore in attesa che il pensionato si metta in regola.
«Dal momento che questi animali, per lo più meticci, non sono destinati al macello – spiega Casoni – sarà sufficiente che il gestore chiami l’Apa (ovvero l’associazione provinciale allevatori, ndr) e chieda che un veterinario venga a inserire microchip e a compilare il passaporto equino. Quando tutto l’iter sarà completato, i cavalli potranno tornare a tutti gli effetti al gestore».
Il pensionato, a causa di queste violazioni di carattere amministrativo, dovrà pagare una salatissima multa di 46mila euro. Ma le indagini della Forestale proseguiranno per verificare che non ci siano responsabilità anche sul piano penale. (m.r.)