Gazzetta di Reggio

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Abuso edilizio a Reggiolo, «Si è fatta il B&B coi soldi del terremoto»

di Mauro Pinotti
Abuso edilizio a Reggiolo, «Si è fatta il B&B coi soldi del terremoto»

Municipale e Comune denunciano la titolare della “Casa di Cecilia”. Il sindaco: «Inaccettabile»

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REGGIOLO. La polizia municipale di Reggiolo, nel corso di un’ispezione ha scoperto un caso di abuso edilizio relativo a una pratica del terremoto. Il beneficiario, insieme al tecnico e all’impresa edile coinvolta, sono stati denunciati alla procura di Reggio Emilia per non aver rispettato le ordinanze regionali. «Approfittando dei contributi erogati dalla Regione per la ricostruzione – si legge nel comunicato diffuso dall’amministrazione comunale – il proprietario di un magazzino agricolo ha pensato bene di cambiare la destinazione d’uso dello stabile da ristrutturare, ricavando camere e bagni opportunamente arredati».

L'immobile in questione riguarda l’ex barchessa del Bed&Breakfast “La Casa di Cecilia” di proprietà di Cecilia Pavarini, situata in via Aurelia 4, aperto nel maggio 2014. La titolare ammette che può avere commesso un errore per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso ma respinge l’accusa di aver utilizzato fondi pubblici per ristrutturare l’ex barchessa. «Al momento dell’ispezione volevo consegnare agli agenti di polizia municipale fatture e documenti che comprovano che i lavori effettuati nel magazzino agricolo sono stati pagati con soldi miei. Quanto diffuso dal Comune sulla vicenda è demagogico e diffamatorio e mi riservo di tutelare la mia immagine per vie legali».

L’abuso edilizio è stato scoperto durante la consueta attività di controllo svolta dagli agenti della Municipale impegnati, insieme all’Ufficio tecnico del Comune, anche sul fronte della ricostruzione. Durante l’ispezione gli agenti non si sono trovati in un magazzino con lavori di ristrutturazione in corso, ma in una struttura ricettiva sistemata e tirata a lucido, già pronta per accogliere i clienti. Da qui è subito scattata la denuncia alla procura e la revoca del contributo concesso.

Secondo le ordinanze regionali riferite agli interventi per la ricostruzione post sisma, il cambio di destinazione d’uso non è possibile prima di due anni dalla fine dei lavori finanziati dalla Regione. «Siamo di fronte a un atto molto grave – ha detto senza mezze misure il sindaco Roberto Angeli – Non possiamo tollerare simili abusi e siamo determinati a proseguire la nostra attività di controllo, che continuerà a essere rigorosa. Grazie all’importante azione di controllo della polizia municipale è stato possibile scoprire che qualcuno, nonostante le grandi difficoltà affrontate da tanti cittadini e dalle amministrazioni per la ricostruzione, ha cercato di cambiare le carte in tavola, di ingannare cittadini, Comune, Regione e Stato. Cose di questo tipo non possono avvenire. A Reggiolo i controlli si fanno davvero, non si scherza e non si prende in giro nessuno».

Gli agenti del corpo di polizia municipale della Bassa reggiana, guidati dall’ispettore Gaspare Contrino, appena arrivato a Reggiolo, – conclude il comunicato – «continueranno a monitorare sui cantieri della ricostruzione per garantire, insieme all’Ufficio tecnico, il rispetto delle regole e la sicurezza dei cittadini».