Gazzetta di Reggio

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Brescello in processione con il “Cristo parlante”

di Andrea Vaccari
Brescello in processione con il “Cristo parlante”

Sabato la tradizionale cerimonia guidata dal parroco don Evandro Gherardi. L’ultima venne fatta nel novembre 2014 per “fermare” la grande piena del Po

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BRESCELLO. Si rinnova anche quest’anno una delle tradizioni più sentite a Brescello e in tutta la Bassa. E’ infatti in programma sabato alle 19 la processione con il crocefisso di Don Camillo, che culminerà con la benedizione del fiume Po per chiedere al cielo un aiuto per le coltivazioni ma anche protezione contro le calamità naturali.

E’ la terza edizione della cerimonia (senza contare quella “straordinaria” organizzata a novembre dell’anno scorso in occasione della piena), ripristinata da qualche anno dalla parrocchia brescellese, su spunto del parroco don Evandro Gherardi che ha voluto riportare alla luce un rito che viene portato alla ribalta anche grazie a un celebre frammento di uno dei film di Don Camillo e Peppone, in cui si vede Fernandel portare a braccio da solo il crocefisso in una piazza deserta, in quanto il sindaco impersonato da Gino Cervi aveva dato precise direttive di non prendere parte alla processione, anche se poi in realtà tutti i fedeli si erano già tutti radunati in golena.

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La processione dell’anno scorso avvenne in un momento “caldo” per la comunità brescellese, in quanto seguì di qualche giorno le roventi polemiche per le dichiarazioni del sindaco Marcello Coffrini su Francesco Grande Aracri. In seguito al dibattito che ne scaturì nell’opinione pubblica, don Evandro Gherardi, prima dell’inizio della processione, difese il primo cittadino dagli attacchi e ribadì a gran voce che “Brescello non è mafiosa”.

E pochi giorni dopo venne organizzata in piazza la manifestazione a sostegno del sindaco, che poi rimise il mandato nelle mani del consiglio comunale il quale, poi, lo confermò al suo posto. Quest’anno il clima sarà probabilmente più disteso, anche se in Comune prosegue il lavoro della commissione prefettizia, chiamata ad accertare eventuali infiltrazioni mafiose nell’attività dell’amministrazione.

Il corteo si snoderà per circa un chilometro tra la piazza della chiesa e la strada che si immerge nella golena e che costeggia il fiume Enza, fino a raggiungere la foce dove le acque si immettono nel Po. A seguire, si terrà la benedizione del fiume, con il parroco che reciterà preghiere a Dio per chiedere clemenza e protezione contro le calamità naturali come alluvioni e terremoti e affinchè le terre coltivate diano sempre buoni frutti.

L’evento è organizzato dal Comune e dall’unità pastorale di Brescello e Lentigione, con Sorbolo Levante, e la collaborazione della fondazione “Paese di Don Camillo e Peppone”, Pro loco, oratorio San Genesio, Avis e Protezione civile. Il corteo sarà accompagnato dalla banda di Bagnolo e Correggio.