Reggio Emilia, la casa del sindaco Vecchi acquistata da un arrestato di Aemilia
La compravendita risale al 2012 ed è stata effettuata dalla moglie di Vecchi, Maria Sergio, ex dirigente del comune ora dipendente a Modena
REGGIO EMILIA Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi vive in una casa acquistata da uno degli arrestati dell'operazione Aemilia e ora imputato. La compravendita è stata fatta dalla moglie Maria Sergio, ex dirigente del servizio pianificazione e qualità urbana del Comune di Reggio dal 2004 al settembre 2014 e attuale dirigente del settore pianificazione territoriale e trasformazioni edilizie del Comune di Modena, con atto notarile del 17 maggio 2012.
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L'immobile è stato acquistato dall'aziends M&F General Service srl, con amministratore unico e legale rappresentante al momento della compravendita Francesco Macrì, nato a Crotone 44 anni fa. È la stessa persona che all'alba del 28 gennaio 2015 è finito nel blitz dell'operazione Aemilia: arresti domiciliari per concorso in reimpiego di beni illeciti in attività lecite con l'aggravante di aver favorito l'associazione mafiosa Grande Aracri.
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La notizia, riportata da Carlino e Fatto Quotidiano, sta già alzando un mare di polemiche anche fuori Reggio Emilia, dove a suonare la carica sono consiglieri e parlamentari del Movimento 5 Stelle.
IL SINDACO E' SGOMENTO «Mi è cascato un muro addosso, devo ancora mettere a fuoco la situazione. Non lo sapevo: delle 200 e passa persone che sono finiti nell'inchiesta non ne conosco neanche una». Così Luca Vecchi ai giornali sulla compravendita della casa in cui vive. «Mi sento addolorato, mi sento anche vittima - ha detto - Ho fatto tutti i controlli possibili prima dell'acquisto. Ora mi sono interrogato, mi sono posto il problema su cosa avrei potuto fare di più; ma in quel momento, in quelle condizioni, non potevo fare di più di quello che ho fatto». Il sindaco ricorda anche il suo impegno antimafia: «Il Comune si è costituito parte civile contro tutti gli imputati di Aemilia, quindi anche contro Macrì».
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In giornata Vecchi ha dichiarato che «non potevamo certo sapere che tre anni dopo l'amministratore della M&F General Service - persona che non conoscevamo, che non frequentavamo, né abbiamo successivamente frequentato - sarebbe stato indagato nell'inchiesta denominata Aemilia: siamo una famiglia come altre, non siamo investigatori e non potevamo prevedere, nel 2012, quanto sarebbe successivamente accaduto, nel 2015».
Così il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, sulla vicenda. «A chi strumentalmente prova per l'ennesima volta a tirare in ballo le azioni della mia famiglia per gettare ombre sul mio impegno amministrativo e politico - rileva Vecchi - ribadisco quanto già affermato in passato: il nostro operato è trasparente. Nessuna allusione o tentativo di gogna piegherà questo fatto. In questa vicenda non c'è una contestazione che sia una contro di noi. Abbiamo agito nel rispetto della legge». .
Io sto con Luca Vecchi. Una brava persona che è anche il Sindaco della mia Reggio Emilia. Su come svolge l'attività...
Posted by Ubaldo Salsi Lay on Sabato 23 gennaio 2016
L'INDAGATO Francesco Macrì è amministratore unico nonché socio di maggioranza di una società, Il Cenacolo srl, che avrebbe messo a disposizione delle organizzazioni mafiose acquisendo la formale gestione del ristorante "Il Cenacolo del pescatore" al fine di favorire gli interessi del clan comandato dal boss Nicolino Grande Aracri.
I 5 STELLE: "DIMISSIONI" "Il caso della casa di Luca Vecchi, acquistata al grezzo il 17 maggio 2012 dalla moglie cutrese Maria Sergio (allora dirigente all’urbanistica di Reggio, nominata da Delrio nel 2004) dal conterraneo Francesco Macrì arrestato in Aemilia il 28 gennaio 2015 può avere una sola risposta: dimissioni immediate del Sindaco, di Maria Sergio (dirigente a Modena) e del ministro Graziano Delrio".
E' questo l'attacco arrivato subito all'indirizzo del sindaco, della moglie e del suo predecessore, fatto partire dal capogruppo dei 5 Stelle in consiglio comunale Norberto Vaccari e dalla parlamentare grillina Maria Edera Spadoni.
#vecchidimettiti ci risiamo, dopo Delrio, anche Vecchi "non sapeva", il mantra usato dai politici per... https://t.co/2dH5aQRxyO
— Gianluca Sassi (@gianlucasassi) 23 Gennaio 2016
"Perchè Maria Sergio e con lei il marito, il sindaco Luca Vecchi, al momento degli arresti di Aemilia il 28 gennaio 2015, non hanno autodenunciato pubblicamente di aver acquistato casa nella primavera 2012 da uno degli arrestati in Aemilia? - chiedono ora i grilini - Perché nonostante gli importanti ruoli ricoperti hanno taciuto in tutto questo tempo? Il sindaco non sapeva? Parebbe incredibile. Come non fanno a non accorgersi di questo né il sindaco né la consorte che ha ricoperto per 10 anni questo delicatissimo ruolo? Non è accettabile la risposta di Vecchi “non lo sapevo mi cade un muro addosso”. Dove vive? Non legge i giornali, non era lui a informarsi , a fare meritevoli serate sulla ndrangheta. Il nome di Macrì è stato reso pubblico un anno fa".
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CORO IN DIFESA DEL SINDACO "Siamo di nuovo alla speculazione politica infondata - afferma Giammaria Manghi,presidente della Provincia di Reggio Emilia - I fatti reali dimostrano che tanto il sindaco Luca Vecchi quanto il Comune di Reggio Emilia sono in prima linea – insieme a tutte le istituzioni reggiane - nel contrasto ad ogni infiltrazione malavitosa. Dalla costituzione a parte civile al processo Aemilia al recente Protocollo di legalità proprio nel campo dell’edilizia privata e dell’urbanistica, tutto dimostra la correttezza sostanziale e l’impegno antimafia nell’operato del Sindaco e del Comune di Reggio Emilia. Il resto sono speculazioni che confermano, semmai ce ne fosse bisogno, l’indefinibile livello a cui certa politica è capace di scendere pur di cercare qualche consenso in più. Sono vicino a Luca Vecchi per gli attacchi subiti: a lui confermo la stima di sempre e di lui continuerò ad apprezzare, da un punto di vista sia personale sia istituzionale, l'onestà, la dedizione e l'impegno profuso per la legalità"