Gazzetta di Reggio

Reggio

Ciclopedonale, stop dalla Soprintendenza

di Paolo Ruini
Ciclopedonale, stop dalla Soprintendenza

Il collegamento capoluogo-Roteglia bloccato al passo della Capriana. La protesta dei ciclisti

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CASTELLARANO. Il parere negativo della Soprintendenza alle Belle Arti e ai Beni ha bloccato il progetto e i lavori della pista ciclabile che doveva collegare Roteglia a Castellarano. La pista si ferma al passo della Capriana, nella stretta del Pescale. E’ un luogo bellissimo dal punto di vista naturalistico, in cui il Secchia scorre fra due speroni di roccia: uno nel Modenese, dove sono stati trovati reperti dell’età della pietra con tracce di insediamenti preistorici, e l’altro nel Reggiano. Il progetto dell’amministrazione comunale prevedeva la realizzazione, su quel punto stretto, di una passerella agganciata alla roccia, in modo da non essere sommersa dalle piene che contraddistinguono il fiume.

Il tracciato sulla riva è di fatto impraticabile perché, essendoci la strettoia fra le due colline, il passaggio sulla sponda è praticabile solo alcuni mesi l’anno ed è vincolato dagli eventi atmosferici che determinano le piene continue e improvvise del fiume.

La notizia del fermo di questa opera è stata data da Giorgio Zanni, assessore all’ambiente e al commercio, in una riunione cui ha partecipato una decina di associazioni del volontariato per organizzare varie iniziative ambientali sul territorio e la riapertura dei sentieri. La notizia dello stop al progetto non è piaciuta a molte persone, anche perché in questo modo, oltre ad impedire il collegamento fra Roteglia e Castellarano per chi ama andare in bicicletta o a piedi, di fatto interrompe uno dei percorsi più frequentati sul fiume Secchia in una delle aree più caratteristiche e ricche di vegetazione e di fauna. Per diversi presenti, soprattutto i rappresentanti dei gruppi ciclistici, il no della Soprintendenza è ritenuto eccessivo, tenendo conto che la passerella sarebbe lunga solo poche decine di metri e che simili opere sono state realizzate in tanti altri luoghi, ad esempio in Trentino. L’aspetto sicuramente più particolare di questa vicenda è che, in passato, nei programmi elettorali, dal punto di vista viabilistico normale il “passaggio della Capriana” veniva ritenuto giustamente pericoloso, e per evitare le continue code e uscite di strada che si verificano nei periodi invernali veniva proposto o di eliminare qualche curva andando a tagliare la roccia, oppure una bella galleria per rendere sicuro in maniera definitiva il collegamento fra la montagna e la pianura per la ex statale del Passo delle Radici.

Questi progetti sono sempre rimasti nei cassetti, e probabilmente non si sono mossi per la carenza cronica di risorse che è tipica di tutti gli enti pubblici. Le uniche risorse che sono state trovate sono quelle per la realizzazione della pista ciclabile che dovrà essere realizzata da Roteglia fino al passo della Capriana, attraversando l’area artigianale e industriale lungo le sponde del Secchia. Alla fine, manca solo il piccolo diaframma della Stretta del Pescale al passo della Capriana per collegare in maniera definitiva la montagna alla pianura e a una fitta rete di piste ciclabili che portano fino al Nord Europa.