Casa distrutta per una candela accesa
Rogo alle 4.30 in via Saba. Padre e figlio all’ospedale con un principio d’intossicazione. Sgomberato tutto il condomìnio
CASTELNOVO SOTTO. Un appartamento prende fuoco, due persone finiscono all’ospedale per un principio di intossicazione e un intero condominio viene sgomberato nel cuore della notte. Tutto a causa di una candela lasciata accesa nella camera da letto.
Almeno questo riferiscono i carabinieri intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco e agli operatori sanitari del 118.
L’incendio è divampato ieri, intorno alle 4.30, in via Umberto Saba, alle porte del paese, in una palazzina su tre piani al civico 7; otto i nuclei familiari svegliati dal rumore provocato dall’incendio e da alcuni condòmini che hanno dato l’allarme. Il rogo è divampato all’ultimo piano di una delle due ali del condominio, nell’appartamento di Brenno e Giorgio Simonazzi, padre 80enne e figlio di 51 anni.
Il racconto di quei concitati momenti lo fa l’inquilina del piano di sotto a quello bruciato, Eleonora Anceschi, mentre ancora si lavora per eliminare arredi esterni distrutti e pulire dallo spesso strato di cenere.
«Io e mio marito – dice – abbiamo cominciato a sentire dei rumori. Sul momento abbiamo pensato ai ladri. Anche mio figlio Marco si è svegliato e si è affacciato alla finestra del terrazzo. Le fiamme in quel momento fuoriuscivano dalla finestra al piano di sopra ed erano già alte. Avevano preso le tende esterne e hanno distrutto pure le nostre. Ho chiamato subito i vigili del fuoco, mentre Marco ha dato l’allarme a tutti gli inquilini. Poi è arrivato anche l’altro mio figlio Dario, che è dipendente della pubblica assistenza e volontario della Protezione civile».
È stato infatti quest’ultimo a prestato i primi soccorsi e a invitare tutti a chiudere gli impianti del gas e della corrente elettrica. Per controllare che tutti fossero in salvo, e rischiando non poco, è persino salito fino all’appartamento che bruciava, passando attraverso il muro di fuliggine nera che nel frattempo aveva invaso le scale e gli altri appartamenti.
«I condòmini erano tutti fuori in cortile – dice – ma non vedevamo Giorgio e, pensando fosse rimasto bloccato dentro all’appartamento, mi sono precipitato sulle scale con un panno umido davanti alla faccia. Poi mi sono accorto che era già giù insieme agli altri».
I due Simonazzi sono stati poi condotti all’ospedale in via precauzionale. Sono usciti illesi dal rogo, ma i segni di un principio di intossicazione hanno richiesto ulteriori accertamenti. Ieri mattina però erano già rientrati e hanno dovuto chiedere ospitalità ad alcuni parenti del paese: il loro appartamento infatti è ora parzialmente inagibile. In via Saba sono intervenute anche due squadre di vigili del fuoco da Reggio Emilia e una, in appoggio, da Sant’Ilario. Per loro il lavoro è stato piuttosto impegnativo. All’interno dell’appartamento ormai bruciava tutto e la coltre nera aveva invaso gli ambienti dell’intero edificio.
Ai condòmini è stato dato il vivo consiglio di non rientrare prima di avere ben arieggiato le loro abitazioni. «Adesso va bene – raccontano alcuni affacciandosi dalla terrazza – Ma prima qui era irrespirabile».
Ora sulle esatte cause del rogo si dovranno attendere anche le valutazioni dei vigili del fuoco che, una volta terminate le operazioni di spegnimento e la messa in sicurezza – gli impianti dell’appartamento interessato dalle fiamme sono stati isolati dal resto dell’edificio –, hanno svolto anche, insieme ai carabinieri, un accurato sopralluogo per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
A quanto sembra, da una prima ricostruzione, il rogo è divampato a partire dalla camera da letto di Giorgio Simonazzi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA