Gazzetta di Reggio

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Gattaglio, tutti contro il sexy shop automatico

di Ambra Prati
Gattaglio, tutti contro il sexy shop automatico

Non piace ai residenti il distributore di sex toys e dvd hard aperto in via Catalafimi: il negozio è a due passi da un centro anziani

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REGGIO EMILIA. Un sexy shop automatico turba la quiete e suscita le proteste dei residenti di via Calatafimi al Gattaglio. Una strada frequentata spesso dai ragazzi della parrocchia Regina Pacis, che utilizzano quel percorso come scorciatoia verso il ponte del Lungocrostolo.

Lo hanno fatto anche in occasione del venerdì santo, passando di fronte a quelle insegne che ai residenti non vanno proprio giù. “Eros24” il nome del sexy shop, una catena in franchising con sede legale a Rimini, che ha aperto pochi mesi fa nello spiazzo di fronte al centro sociale Gatto Azzurro.

Un colore rosso laccato, priva di personale, funziona h24 e garantisce «massima riservatezza», come si legge dai cartelli. All’interno non è visibile nulla, finché – come da istruzioni – non si inserisce la tessera sanitaria a garanzia della maggiore età. La tutela è salvaguardata, poiché se si immette la tessera sanitaria di un minore il meccanismo la respinge (anche se non è difficile per eventuali minorenni procurarsi una tessera altrui).

Con la tessera di un adulto, invece, le schermate che rivestono le pareti si alzano, fornendo un codice utente e svelando alla vista l’intera merce: sex toys (compreso uno targato Rocco Siffredi), dvd hard e lingerie di ogni tipo. A quel punto, basta digitare il numero del prodotto, inserire i contanti o la carta di credito, e portarsi a casa l’oggetto del desiderio.

La novità ovviamente non è stata ben accolta dai residenti di questa laterale di viale Magenta, vicino dalla circonvallazione. «Quel distributore automatico dà fastidio: ci siamo meravigliate di come il Comune possa concedere il permesso di aprire ad attività del genere, sarebbe stata preferibile un’altra collocazione – affermano Rossana Berni e Laura Gualandri, del laboratorio orafo “Il tempo e l’oro” – questo è un quartiere tranquillo: ci abitano famiglie e anziani, la piazzetta è stata ristrutturata di recente per dare più decoro, di fianco c’è una birreria per giovani e di fronte il centro sociale. Non è certo il posto più adatto».

Gualandri risiede a pochi passi e lamenta che dalla sua abitazione «si vede solo quell’insegna lampeggiante: una vergogna». Il sexy shop è gestito da un cinese che, pare, vi si reca una volta alla settimana a ricaricare il distributore automatico.

«L’ultima volta che ho visto il titolare mi ha detto che avrebbe chiuso: troppi pochi affari», commenta il tabaccaio di fronte, Simone Scandellari. Invero, il passaggio di auto è scarso ed è impossibile trovare un parcheggio: non proprio l’ideale, per clienti nottambuli che non gradiscano farsi notare. «Di giorno non si vede nessuno e di sera arrivano a piedi – affermano i pensionati seduti ai tavoli del centro sociale – ridicola, oltre che dequalificante, un’attività del genere piantata in questo contesto».