Banco Emiliano deve cambiare nome
Nomi troppo simili: trovato l’accordo dopo la diffida nel 2013 del Credito Emiliano che costringe la bcc alla nuova dicitura
REGGIO EMILIA. Il Credito Emiliano vince la disputa delle insegne contro il Banco Emiliano. La diffida partita dal Credem nel 2013 a poche settimane dalla nascita del Banco tramite la storica fusione di Banca Reggiana e dell’ex Cavola e Sassuolo, giunge ora al termine tramite un accordo risolto quindi fuori dalle aule del tribunale visti i pareri avversi nei confronti della banca presieduta da Giuseppe Alai e che domani sarà impegnata in assemblea con i soci.
L’accordo tra la banca partecipata dalla famiglia Maramotti e il più grande istituto di credito cooperativo della provincia, prevede il cambio del nome a stretto giro. Questo significa che la dicitura in due parole “Banco Emiliano” dovrà mutare nelle insegne delle 42 filiali così come nella carta intestata, nei loghi sugli assegni e quant’altro è stato stampato negli ultimi due anni e mezzo. Resta da capire se i documenti in circolazione saranno validi nonostante la vecchia intestazione - ipotesi più probabile - o dovranno essere sostituiti.
Via in pratica ogni dicitura Banco Emiliano, che dovrà quantomeno staccare le due parole infilandoci nel mezzo la parola “cooperativo”. «Adesso che ci siamo accordati con Credem inserendo la nostra specificità giuridica e chiamandoci Banco Cooperativo Emiliano, speriamo non si arrabbi Mario Draghi della Bce visto che avremo lo stesso acronimo» è la battuta scherzosa del presidente Alai che conferma il cambio dell’insegna. Un’operazione, quest’ultima, non certo a costo zero. Anzi. Ma sarà assorbita agevolmente dalla bcc afflitta da ben altri malanni a bilancio. Il primo tra tutti la seconda perdita consecutiva dal 2014 generata da svalutazione dei crediti ed elementi non ricorrenti come la restituzione di 4,5 milioni di euro ai clienti dell’ex Cavola e Sassuolo per interessi non dovuti su mutui concessi. Tutti argomenti che verranno sviscerati nell’assemblea di domenica, durante la quale i soci voteranno anche il cambio del nome. La gestione del Banco Emiliano è stata valutata positivamente da Bankitalia. «Oltre a questi riscontri del tutto rassicuranti, che si associano all’adeguatezza degli indici patrimoniali e alla corretta esposizione dell’attivo bancario - aveva osservato pochi giorni fa il presidente Alai - crediamo sia motivo di grande soddisfazione l'aver risolto una situazione di assoluta criticità, e questo grazie alla responsabilità e all'impegno di molti, i cui temporanei sacrifici sono divenuti il presupposto anche per un deciso rilancio di un'attività di sostegno alle famiglie, ai risparmiatori e alle imprese che non è comunque mai venuta meno, come attestano i volumi degli impieghi e come sottolinea la stessa fiducia dei soci».