«Sono pronto a parlare con i pm»
Scalzulli: «Ho fatto nomi e cognomi, citando precise operazioni immobiliari»
REGGIO EMILIA. «Io, come dire, sono in “stand-by”: se mi convocano, sono qui». Valori catastali abbassati per favorire i proprietari di terreni e immobili. E irregolarità che, secondo quanto denunciato, finivano per agevolare sempre le stesse persone, che pagavano imposte inferiori al dovuto. È il contenuto degli esposti presentati dall’ex direttore del Catasto, Potito Scalzulli, ora assessore a Galeata, nel Forlivese, che si dice disponibile a raccontare tutto agli inquirenti, nel caso in cui venga decidano di convocarlo.
Scalzulli, qualcosa si muove. Se lo aspettava?
«Ho seguito le sentenze del rito abbreviato di Aemila. Adesso, quando ricomincerà il procedimento a Reggio, se hanno voglia di chiedermi qualcosa, ho tutto il tempo per raccontare».
I suoi esposti sembravano finiti su un binario morto. Come mai?
«Io ho presentato sette esposti. Il primo l’ho fatto dopo alcune lettere anonime: erano costruite per accusarmi di reati contro la pubblica amministrazione. Ho avuto l’obbligo di fare un esposto per difendermi, contro anonimi e contro chi favoriva queste lettere. Poi gli altri esposti sono stati una conseguenza: vediamo come andrà a finire. L’ultimo l’ho presentato nel 2015, quando ormai ero già in pensione».
Perché così tardi?
«Nel 2015 sono riuscito a raccogliere le prove».
Ovvero?
«Documenti amministrativi. E ho fatto nomi e cognomi, che però non dico».
Nei suoi esposti citava operazioni immobiliari?
«L’attività del Catasto, in genere, si occupa di operazioni immobiliari. Negli esposti ci sono elementi precisi. Vedremo se ci saranno sviluppi».
Quindi non si limitano al solo territorio comunale di Reggio Emilia?
«Negli esposti viene descritto un quadro ampio, partito da uno scopo difensivo e diventato sempre più preciso e obiettivo. È come se avessi costruito un unico fascicolo, in sette capitoli. Un quadro che interessa proprietà sparse in diverse zone della provincia. Vedremo se dietro a quello che ho denunciato c’era un preciso sistema». (e.spa.)