Casalgrande città d’arte grazie alle rotonde delle archistar
Il riconoscimento da parte della Regione Emilia Romagna al comune ceramico «per l’economia prevalentemente turistica e la presenza di vari monumenti»
CASALGRANDE. Casalgrande diventa città d’arte, con un’economia turistica, grazie alle rocche e alle ville ma anche alle modernissime rotonde realizzate da Kengo Kuma e Daniel Libeskind per conto di Casalgrande Padana.
La novità compare nel bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna, che ospita la delibera della giunta regionale del 1 febbraio scorso. La delibera sancisce la modifica «dell’elenco dei Comuni ad economia prevalentemente turistica e delle città d'arte, inserendo il Comune di Casalgrande per tutto l’anno e per tutto il territorio».
La qualifica infatti dovrà poi essere confermata nel tempo con il consolidamento di attività e ricettività turistica. Una novità che fa felice una delle principali realtà economiche della zona, la ceramica Casalgrande Padana, l’impresa che nel 2010 e nel 2015 ha finanziato le due opere forse decisive per il riconoscimento.
In cinque anni la ceramica ha infatti commissionati due rotonde lungo la nuova Pedemontana a due dei più conosciuti architetti del mondo, due archistar per usare un termine recente come il giapponese Kengo Kuma e l’americano Daniel Libeskind. «È ufficiale. Anzi, è stato deliberato! Casalgrande è diventata una Città d’Arte, ovvero ad economia prevalentemente turistica. Conferma della bellezza della città e del territorio ai quali siamo tanto legati, e che speriamo di aver reso più “artistici”, con il lustro di opere di architetti del calibro di Kengo Kuma e Daniel Libeskind.
[[atex:gelocal:gazzetta-di-reggio:site:1.13477570:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.gazzettadireggio.it/image/contentid/policy:1.13477570:1649488657/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]
Opere donate anche con l’intento di rendere l’arte protagonista della nostra quotidianità, ponendola al centro delle strade che percorriamo ogni giorno» – commenta Casalgrande Padana su Facebook. E in effetti Casalgrande, un territorio principalmente a vocazione industriale e agricola, in questi anni ha potuto cavalcare la visibilità delle due rotatorie della ceramica, che conta anche su un’enorme area espositiva con opere in esposizione permanenti.
I due principali simboli storici rimasti sono il castello di Casalgrande Alto e la bellissima Villa Spalletti, oltre ad acetaia e vecchi ospitali; tutti complessi di pregio a cui però è servito probabilmente un aiuto ulteriore e molto più moderno. Nel 2010 il giapponese Kengo Kuma ha realizzato la nuvola, la ceramic cloud nella rotonda che porta alla sede principale della ceramica. Nell’ottobre scorso è toccato a Daniel Libeskind, il creatore del monumento a Ground Zero a New York e del museo ebraico di Berlino, e alla sua corona nella rotatoria successiva.
Un evento che ha generato tanta attenzione e che ha portato molti tour turistici – quelli legati all’arte e all’architettura, ma anche alla modernità – a fare tappa a Casalgrande quando programmano iniziative nella vallata del Secchia.