Una nuova Corte valuterà i sequestri di beni ai mafiosi
REGGIO EMILIA. Un collegio ad hoc di tre giudici che d’ora in avanti affronterà l’eventuale applicazione di misure di prevenzione patrimoniale antimafia (come negli ultimi anni è avvenuto per i beni...
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REGGIO EMILIA. Un collegio ad hoc di tre giudici che d’ora in avanti affronterà l’eventuale applicazione di misure di prevenzione patrimoniale antimafia (come negli ultimi anni è avvenuto per i beni milionari di Fancesco Grande Aracri, nonché dei fratelli Sarcone e Vertinelli).
Ecco la mappa dei beni confiscati realizzata da Confiscati Bene
(dati dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati)
L’ha costituita, con decreto, il presidente del tribunale Francesco Caruso, dandone comunicazione al Csm e al presidente della Corte d’appello di Bologna. Fanno parte della nuova sezione i giudici Angela Baraldi (che la presiede), Antonella Pini Bentivoglio e Virgilio Notari (quest’ultima è stata una scelta mirata, trattandosi di un magistrato esperto in fallimenti e quindi adatto per il ruolo di giudice delegato all’amministrazione dei beni in sequestro).Vediamo ora le motivazioni di questa “mossa” che allinea Reggio a città dal forte radicamento mafioso come Palermo. «Rilevato che l’esperienza del processo Aemilia – scrive Caruso nel decreto – ha messo in evidenza potenziali profili d’incompatibilità per i magistrati chiamati a pronunciarsi sia in materia di misure di prevenzione patrimoniale antimafia che negli eventuali processi penali sui medesimi fatti. Che l’esperienza del maxi processo Aemilia e la possibilità della sopravvenienza di altri processi nei confronti di associazioni mafiose, accompagnate da proposte di misure di prevenzione patrimoniale, rendono necessaria l’assegnazione delle proposte di misure antimafia a collegi composti da magistrati che non saranno in alcun modo chiamati a svolgere funzioni di giudici del dibattimento».