Ladri di rame devastano il cimitero di Sant’Ilario
Raid notturno a caccia di grondaie, i cittadini: «Servono le telecamere»
SANT’ILARIO D’ENZA. Grondaie per terra, tegole disseminate, cornicioni tirati giù. Così si presentava ieri mattina il cimitero comunale di San’Ilario d’Enza, oggetto di un raid notturno da parte di ignoti malviventi alla ricerca di rame, il prezioso metallo all'origine di tanti colpi sulla rete ferroviaria e non solo.
A dare l'allarme, alle 9.30 di ieri, è stata la fioraia del chiosco di via Carso situato di fronte all'ingresso, Luciana Caffarri, che al suo arrivo ha trovato il cancello forzato. La donna ha scoperto così che «tutto il cimitero era sottosopra», in particolare nella parte vecchia del camposanto zona nord, quella che dà sull’area ex sgambamento cani e sul viottolo pedonale che sfocia sulla via Emilia. Sulla base di questa segnalazione, sul posto sono subito arrivati i tecnici comunali e i carabinieri della stazione di Sant’Ilario, che hanno eseguito un accurato sopralluogo e constatato l’assalto, messo a segno da almeno due o tre uomini.
«Hanno asportato parecchie grondaie e manufatti in rame, non sappiamo ancora quantificare il danno ma è senz'altro ingente e il Comune dovrà affrontare la spesa - spiega il sindaco Marcello Moretti - i ladri ci avevano già provato una settimana fa: avevano forzato il lucchetto ma, forse disturbati, avevano desistito scappando a mani vuote. Proprio in seguito a quel precedente, avevamo rafforzato gli elementi antintrusione, posizionando una sbarra e una catena aggiuntiva al cancello d’ingresso».
Anche questa volta i malviventi devono essere stati disturbati, perché diverse grondaie sono rimaste sul posto, per terra. I militari, che hanno raccolto la denuncia, stanno effettuando verifiche per capire se i residenti all’ingresso del paese abbiano notato movimenti anomali, visto che i malviventi devono aver usato un furgone per trasportare l’ingombrante bottino.
La fioraia sottolinea che non è la prima volta che il cimitero comunale viene preso di mira. «Da quanto mi ricordo, è il quarto furto tentato o riuscito in pochi mesi - racconta la donna - l’ultima volta avevano scoperchiato le cappelle. Il problema è che non c'è il custode, non ci sono telecamere e al calar del sole è il deserto». Il sindaco replica che l’ipotesi telecamere era già stata presa in considerazione, ma «non sarebbe un sistema efficace», perciò sono al vaglio altre soluzioni per rendere l’area cimiteriale più protetta.