Reggiane, M5s: «Serve chiarezza»
Nuovo accesso agli atti dopo la proroga per la richiesta di finanziamento
REGGIO EMILIA. La proroga al 20 giugno del bando indetto da Stu Reggiane per un finanziamento di 10 milioni dalle banche alimenta i dubbi del M5s. Non solo: fa anche emergere nuovi elementi nella contestata operazione, che vede la Stu partecipata da Comune e Iren Rinnovabili, impegnata nella riqualificazione dei capannoni delle ex Reggiane. Lo scorso 23 maggio il M5s ha chiesto uno stop in Consiglio della delibera che aggiorna i rapporti finanziari tra i due soci della Stu, e ora la consigliera M5s Alessandra Guatteri, presidente della commissione Bilancio, torna alla carica. «È sempre più evidente che le nostre richieste di chiarimenti erano motivate, come è sempre più evidente che questa operazione coinvolge pesantemente tutta la città e tutti i reggiani, per cui vogliamo spiegazioni», dice Guatteri, preannunciando nuovi accessi agli atti.
Nel merito, il progetto prevede che la Stu rientri dall’investimento vendendo gli spazi dei capannoni riqualificati ad aziende interessate. A questo scopo, nel consiglio del 15 dicembre 2014 fu annunciato che Iren rinnovabili avrebbe acquistato gli immobili e li avrebbe conferiti alla Stu. L’operazione però non si sarebbe concretizzata. Nella delibera di recente approvata sui rapporti tra i soci, dice Guatteri, «è scritto che occorreva modificare l’accordo per prendere atto della mancata acquisizione della proprietà degli immobili». Al posto degli immobili «Iren rinnovabili conferisce capitale. Il Comune accetta i soldi e accetta che non ci siano ancora gli immobili, su cui è già in atto una bonifica da 2,4 milioni», aggiunge la grillina.
Inoltre «anche il piano economico-finanziario è stato modificato rispetto al 2014: vengono inseriti delle entrate connesse alla vendita e all’affitto dei 250 parcheggi che verranno costruiti e compare un prestito infruttifero di 1,36 milioni da parte di Iren rinnovabili, che invece di restituire i soldi che deve a Iren, continua a fare l'immobiliarista». Infine, «compare anche un passivo di 10 milioni per l’anno 2018». In ogni caso, commenta Guatteri «l’equilibrio di tutta l’operazione Stu Reggiane è determinato dal fatto che gli acquirenti degli spazi comincino a pagare acconti a partire dal 2016 e saldino la cifra di acquisto nel 2018. Ma come si fa a vendere qualcosa di cui non si ha la proprietà? forse la stessa domanda se la stanno ponendo le banche».