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Barbara Vola sfiora i Mondiali del tè ma è seconda in Italia

di Martina Riccò
Barbara Vola sfiora i Mondiali del tè ma è seconda in Italia

Gattatico: la 48enne è disoccupata da tre anni, il suo sogno è riuscire a trasformare la sua passione per il tè in lavoro

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GATTATICO. C’è chi lo beve a colazione, magari al posto del latte, chi lo prepara al pomeriggio, come vuole la tradizione inglese, e chi lo preferisce freddo (forse anche ben zuccherato).

Ma c’è anche chi, il tè, lo ama al punto da farne il centro della propria vita. È il caso di Barbara Vola, 48enne di Gattatico, che qualche settimana fa ha partecipato all’edizione italiana della Tea Masters Cup – una competizione nata in Russia nel 2013 e ora affermata in tutto il mondo – classificandosi seconda. «È stata un’emozione incredibile – racconta – perché in gara c’erano altre 14 persone provenienti da tutta Italia, molte delle quali vere esperte di tè. Abbiamo degustato 10 tipi di tè provenienti dalla Cina, dal Giappone e dalla Corea. Poi lo staff ne ha preparati 5: li abbiamo dovuti riconoscere affidandoci al gusto, senza poter guardare le foglie umide. Io ho indovinato 4 tè su 5, proprio come la vincitrice, ma lei mi ha battutto sul tempo e così, da giovedì a lunedì 13 giugno, sarà in Corea del Sud per rappresentare il nostro Paese nella finale mondiale della Tea Masters Cup di Seoul».

Come ha saputo dell’esistenza di questa competizione?

«In realtà è stato un caso. Sono disoccupata da tre anni, e, nel tentativo di far diventare una professione la mia passione, mi tengo sempre aggiornata: partecipo a corsi, leggo articoli, scrivo sul mio blog (www.viaggiointornoalte.net). Mentre navigavo in internet ho trovato informazioni su questa competizione e mi sono iscritta».

Quando è nata la sua passione per il tè?

«Da ragazzina: mia mamma e le sue amiche si trovavano al pomeriggio per cucire e lavorare insieme e, a un certo orario, la padrona di casa si alzava per far bollire l’acqua nel pentolino. Era un rito. Nel 1993, poi, studiando a Manchester sono entrata in contatto con i tè tipici inglesi. Ma è stato grazie a un corso che ho frequentato successivamente che ho scoperto che, al mondo, ci sono infinite varietà di tè: alcuni dal sapore erbaceo, altri fruttato, altri ancora floreale...».

Proprio come i vini...

«Esattamente. Infatti, come i sommelier, vado in giro per locali a fare presentazioni e degustazioni».

Qualche falso mito sul tè da sfatare?

«Ce ne sono tanti. Intanto non è vero che il tè è un eccitante. La teina e la caffeina sono la stessa molecola, è vero, ma grazie alla teanina (un rilassogeno) e alle catechine (che fanno assorbire la molecola più lentamente), il tè non agita, anzi. L’altra falsa leggenda riguarda il tè verde: per prepararlo, l’acqua non va fatta bollire e le foglie vanno lasciate in infusione meno di 3 minuti. In caso contrario il tè diventa amaro, ovvero tannico».