Sta male, in aula sulla brandina
D’ora in avanti seguirà il maxi processo potendo contare su una brandina, in quanto le sue condizioni di salute sono peggiorate. Stiamo parlando di un imputato – il 42enne Carmine Belfiore,...
D’ora in avanti seguirà il maxi processo potendo contare su una brandina, in quanto le sue condizioni di salute sono peggiorate.
Stiamo parlando di un imputato – il 42enne Carmine Belfiore, originario di Cutro ma da tempo residente a Reggio – che pur con problemi di salute ha sempre cercato di essere presente alle udienze. La richiesta della brandina è stata avanzata alla Corte – in tarda mattinata, prima della sosta per il pranzo – dall’avvocatessa Carmen Pisanello.
Ieri non sono mancati i momenti di agitazione. Nelle tre “gabbie” i detenuti sono più volte scattati in piedi quando le testimonianze hanno toccato presumibili nervi scoperti. Un rumoreggiare a cui ha fatto eco – in fondo all’aula-bunker – l’atteggiamento dei familiari calabresi degli imputati che – più o meno a bassa voce – hanno commentato o dissentito sull’andamento delle varie testimonianze. In udienza, comunque, non si sgarra: il presidente Francesco Caruso blocca sul nascere ogni accenno polemico con tanto di rumoroso brusio e non dà la parola agli avvocati se non indossano la toga. Sempre presenti i volontari di Libera (che accompagnano gli studenti) e delle Agende Rosse (che aggiornano, in diretta, il loro profilo Facebook sul processo Aemilia).