Gazzetta di Reggio

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«Nessun rapporto con le aziende mafiose»

«Nessun rapporto con le aziende mafiose»

Luzzara: il sindaco Costa ha spulciato le pratiche edilizie del passato e varato nuove regole

25 giugno 2016
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LUZZARA. Nessun rapporto con nessuna delle ditte coinvolte nell’indagine del processo Aemilia: è quanto è emerso dai controlli incrociati che il Comune di Luzzara ha effettuato sui propri atti, rilasciati negli ultimi dieci anni, con particolare riguardo alle pratiche edilizie.

L’ente locale ha redatto una “black list” con le aziende coinvolte nell’inchiesta Aemilia e poi ha verificato se eventualmente ci fossero stati contatti.

Se una di queste aziende dovesse presentare un’istanza per lavorare con il Comune, la pratica sarà sospesa e della questione sarà investita la Prefettura.

«I controlli hanno riguardato le pratiche gestite da tutti i cinque settori dell'ente, dal sociale al commercio, dall'anagrafe alla ragioneria, dall'acquisto di forniture e servizi al rilascio di pratiche - spiega il sindaco Andrea Costa - In nessun atto compaiono i nomi coinvolti nel processo “Aemilia”, quindi nessuna di quelle ditte ha mai richiesta permessi al mio Comune nè ha lavorato per conto di qualche cittadino del mio territorio».

Questi controlli sul passato, però, sono stati solo la prima tappa di un complesso lavoro avviato dalla giunta Costa e che va oltre i due protocolli antimafia sottoscritti con la Prefettura. Nell’ultima giunta di lunedi scorso, infatti, sono state approvate due novità che implementeranno ulteriormente i controlli che l’ente effettua su lavori e su forniture di beni e servizi. È stato innanzitutto approvato il patto di integrità, ovvero un complesso di regole di comportamento finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo e volte a valorizzare i comportamenti eticamente adeguati per tutti i concorrenti. In pratica, i concorrenti di ogni gara e affidamento, anche diretto, dovranno sottoscrivere un documento che attesta la loro integrità, e che sarà successivamente sottoposto a controlli. La violazione del patto comporta, tra l’altro, l’immediata esclusione dalla gara e la segnalazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione e all'Autorità Giudiziaria.

Infine, è stato costituito un ufficio per le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo, che fa capo al segretario comunale. Ad esso dovranno pervenire le segnalazioni dei responsabili dell’ente qualora ritengano di aver ricevuto pratiche inerenti compravendite o ospitalità o altre attività sospette di riciclaggio. (m.p.)