«Caruso resterà in sella pure al processo Aemilia»
La senatrice Mussini è andata a Bologna per sostenere il doppio incarico «Il presidente della Corte d’appello è ben disposto, non vuole ricadute negative»
REGGIO EMILIA. Sinora nell’aula-bunker di Aemilia l’argomento è tabù, ma si sa che cova sotto la cenere una “brace” non indifferente, cioè la piega che prenderà il processo quando il presidente della Corte – Francesco Caruso – imboccherà la strada di Bologna per andare a dirigere il palazzo di giustizia felsineo.
Presumibilmente non dovrebbe mancare molto alla scontata promozione di Caruso (circa un mese fa la Commissione competente del Csm si è espressa in maniera unanime, quindi in questi casi solitamente il plenum sempre del Csm ratifica l’assegnazione, dopo aver acquisito il parere del ministro della Giustizia) che dovrebbe essere effettiva dopo l’estate. Ma una volta avvenuto il “trasloco” a Bologna chi presiederà la Corte del maxi processo Aemilia? Se Caruso verrà “applicato” a Reggio nei giorni d’udienza (questa è anche la volontà dello stesso presidente, come ha confidato da tempo a colleghi e collaboratori), non vi sarà alcun scossone. Discorso diverso se il doppio incarico non prendesse corpo, il che significherebbe non solo la nomina di un nuovo presidente della Corte ma anche il rischio di dover “retrocedere” in aula alla prima testimonianza (con un aggravio di diversi mesi sul ruolino di marcia). Insomma, sul dibattimento di Aemilia aleggia un’incertezza non indifferente, come è già accaduto quando – nell’autunno scorso – fu a dir poco sofferta la collocazione a Reggio del maxi processo. E proprio come in quella fase giudiziaria controversa la senatrice reggiana Maria Mussini (Gruppo Misto) ha voluto giocare d’anticipo, andando al “cuore” del problema.
Ha infatti voluto incontrare chi dovrà esprimersi sul doppio incarico, cioè Giuseppe Colonna, presidente della Corte d’appello di Bologna. Un incontro da cui la parlamentare è uscita con un’impressione positiva: «Il presidente Colonna ha perfettamente presente le vicissitudini che hanno portato all’allestimento di Aemilia a Reggio – spiega la senatrice – e le sue necessità contingenti. È consapevole che iniziare il processo da capo potrebbe avere ricadute molto negative per il nostro territorio, sia dal punto di vista della sua portata simbolica che del funzionamento del tribunale di Reggio, già sotto organico. Per quanto Colonna non me lo abbia potuto garantire direttamente – rimarca – la sua consapevolezza delle vicende di Aemilia e la sua disponibilità ad agire per il bene del nostro territorio mi fanno ben sperare che il presidente Caruso possa continuare il suo lavoro nell’accertamento di questa verità giudiziaria ».