Gazzetta di Reggio

Reggio

Due anni fa bruciò l’auto del titolare

di Tiziano Soresina
Due anni fa bruciò l’auto del titolare

Esplosione alla sala scommesse di Ospizio, spunta un misterioso precedente. Attentatori in fuga su un’auto e una bici

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REGGIO EMILIA. Filtrano nuovi spunti investigativi sull’attentato di domenica all’alba alla sala scommesse di via Emilia Ospizio.

In primis il misterioso incendio che due anni fa – esattamente nella notte fra il 25 e il 26 settembre 2014 – fece non pochi danni all’auto di Alfonso Gareri, cioè dell’amministratore unico dell’esercizio commerciale a cui è stato appiccato il fuoco. Quella notte la Ford Ka era parcheggiata in via Faraday e le fiamme partirono dal vano motore. Intervenirono i vigili del fuoco che poco prima avevano dovuto spegnere un altro rogo divampato in via Jacopo Da Mandra, su un’auto di proprietà di un imprenditore edile d’origine calabrese.

L’altra novità riguarda lo scenario dell’attentato. Il botto e un’auto che sgomma via, ma negli attimi subito successivi vi sarebbe anche una persona che fugge in bicicletta dal punto dove è stato danneggiato il locale.Quindi potrebbero essere due o tre gli attentatori, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Mobile – coordinati dal pm Giacomo Forte – attraverso i filmati recuperati e le testimonianze di chi vive in zona o è transitato in quel punto della città all’alba di domenica.

L’attentato, una volta inquadrato come atto doloso, è stato subito segnalato alla Direzione distrettuale antimafia di Bologna che ora segue con attenzione il fascicolo aperto a Reggio, per il momento contro ignoti per il reato di incendio.

I poliziotti hanno acquisito i filmati della videosorveglianza interna della BSport2. Dalle immagini si vede, alle 6.10 di domenica mattina, qualcuno che dopo aver praticato un foro alla vetrina inserisce qualcosa, liquido infiammabile o un gas non è possibile desumerlo dal filmato. Poi lo sconosciuto, o gli sconosciuti, perché dalle immagini interne non si può capire quante persone siano entrate in azione, inserisce una miccia, un innesco. Potrebbe trattarsi anche di un pezzo di carta incendiato. La deflagrazione non è immediata. Le fiamme divampano, il calore aumenta e alla fine, in uno spazio non molto ampio, si registra una vera e propria esplosione, che ha svegliato i residenti di Ospizio.