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Slitta il deposito della sentenza

Udienza preliminare: motivazioni complesse, il gup ottiene tempo

12 luglio 2016
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BOLOGNA. Slitta il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo Aemilia contro la ’ndrangheta, pronunciata – in udienza preliminare a Bologna – il 22 aprile per 71 imputati e previsto inizialmente entro il 22 luglio.

Il gup Francesca Zavaglia ha infatti notificato alle parti che il presidente del tribunale di Bologna ha autorizzato la proroga del termine di deposito di ulteriori 90 giorni, in ragione del rilevante numero delle parti coinvolte (71 imputati e 32 parti civili), del numero delle imputazioni, circa 200, e dell'estrema complessità delle stesse accuse nonché delle questioni affrontate.

Il 22 aprile scorso, all'esito dell'abbreviato, rito scelto da quasi tutti i 'capì dell'organizzazione nel mirino della Dda di Bologna e da gran parte degli organizzatori e dei concorrenti esterni, c'erano state 58 condanne fino a 15 anni, 12 assoluzioni e un proscioglimento per prescrizione.

Inoltre sui 19 patteggiamenti presentati, ne sono stati respinti due e per queste due posizioni tutto è ripartito in dibattimento.

Un milione di euro di risarcimento è poi la cifra che è stata attribuita dal giudice felsineo agli enti pubblici reggiani che si sono costituiti parte civile, nel processo con rito abbreviato giunto venerdì nel tardo pomeriggio alla sentenza di primo grado.

Il risarcimento è per il danno subito a causa della cosca 'ndranghetista radicata sul territorio reggiano.

Nel frattempo è in corso il dibattimento davanti al tribunale di Reggio Emilia per altri 147.

Contestualmente il gup Zavaglia ha anche dichiarato la sospensione dei termini di decorrenza di durata massima della custodia cautelare. Il nuovo termine per il deposito è dunque il 22 ottobre.

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