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Ricostruzione post-sisma alla chiesa della Collegiata

di Serena Arbizzi
Ricostruzione post-sisma alla chiesa della Collegiata

San Martino in Rio: i lavori sono necessari dopo i danni provocati dal terremoto Per finire le opere mancano 300mila euro. Si conta sulle donazioni dei privati

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SAN MARTINO IN RIO. Prosegue a gonfie vele la raccolta fondi collettiva per completare la ricostruzione della chiesa della Collegiata, che domina il centro del paese di San Martino in Rio, a pochi passi dalla Rocca Estense. L’edificio religioso, fortemente danneggiato dal terremoto del 2012, è teatro di un cantiere piuttosto articolato che da un lato si sta occupando di ripristinare la struttura e, dall’altro, sta tutelando al meglio le opere d’arte racchiuse nella chiesa.

I lavori in questo luogo di culto sono decollati durante la primavera scorsa e la fine è prevista entro il 2016. L’ammontare dei lavori è pari a 505mila euro, coperti da fondi regionali. La parte più “fragile” è quella del sottotetto, che è molto alto, e i pilastri sono molto slanciati. Pertanto, si sta mettendo in sicurezza la parte sovrastante dell’edificio per legarla al resto della struttura.

Ma servono ancora 300mila euro per finire l’opera e restituire la Collegiata di piazza Martiri ai cittadini. E i partecipanti all’assemblea pubblica che si è tenuta nelle scorse settimane alla sala d’Aragona della Rocca estense hanno mantenuto la promessa di dare il proprio contributo per la ricostruzione.

La raccolta fondi andrà a finanziare la porzione di interventi che necessita di una copertura e che si affiancano a quelli stanziati dalla Regione. Si tratta dell’impiantistica e dei restauri pittorici.

Ad esempio, le cinque cupole tutte affrescate, realizzate da Sassi, pittore reggiano di metà ‘800, dovranno essere riportate all’antico splendore. E anche il presbiterio sarà da sistemare. Ma mancano i soldi, che, si spera, arriveranno dal comitato di cittadini che si è costituito alla Sala d’Aragona. Tramite la costituzione di questo gruppo di cittadini infatti si vogliono raccogliere fondi in modo privato: l’idea sembra stia funzionando.

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