Reggio Emilia, la denuncia della Lega Nord: «Acquagym per sole islamiche»
Matteo Melato, commissario provinciale del Carroccio: «Corsi nella piscina comunale di via Filippo Re vietati agli uomini: è un affronto»
REGGIO EMILIA. La questione del burkini, esplosa con il divieto di indossarlo sulle spiagge francesi di Cannes e di Nizza, fa rizzare le antenne alla Lega Nord, che denuncia l’organizzazione di corsi di acquagym per sole donne islamiche nella piscina comunale di via Filippo Re. «In questi giorni - tuona Matteo Melato, commissario provinciale del Carroccio - si sta polemizzando se vietare o no il cosiddetto burkini anche in Italia e a Reggio l’assessore Maramotti è intervenuta dicendo che vietarlo porterebbe a favorire la radicalizzazione. Noi, invece, chiediamo subito un’ordinanza che vieti il burkini nelle piscine reggiane».
L’approccio del Pd - incalza Melato - è sempre il solito, sempre supino alla religione e alla cultura islamica e immemore delle conquiste ottenute dalla nostra civiltà nel corso dei decenni. Addirittura a Reggio si organizzano corsi di acquagym per sole donne musulmane, dove all'interno della piscina non possono entrare uomini e il personale addetto alla piscina è solo di sesso femminile. È un vero affronto alla nostra cultura».
Si può obiettare che il burkini è un costume da bagno omologato, analogo alle mute integrali usate per le gare olimpioniche. Rimane il problema di attività acquatiche strettamente riservate alle donne. «Questi corsi - denuncia l’esponente leghista - sono organizzati dall’Uisp in collaborazione con l’associazione Mondinsieme, lautamente finanziata dal Comune, quindi dalle tasse di tutti i cittadini. Mondinsieme, secondo il suo statuto, dovrebbe perseguire l'integrazione attraverso attività che mettano insieme religioni e culture diverse.
Ghettizzare in una piscina le sole donne musulmane e vietare l’accesso agli uomini quale integrazione persegue? Basta piegare la schiena sotto un finto buonismo.
Per questi motivi il nostro consigliere comunale Gianluca Vinci depositerà un’interrogazione su Mondinsieme per verificare su questa attività e sui finanziamenti ricevuti dal Comune».
Silvana Cavalchi, presidente di Uisp, risponde così alle critiche: «Questi corsi non sono una novità. Esistono da tre anni. Mondinsieme li ha promossi, ma ora li gestiamo autonomamente come Uisp senza alcun contributo da parte del Comune. Chi li frequenta paga regolarmente la sua quota. Ci sono solo donne straniere di religione islamica, ma anche reggiane. Perlopiù indossano il costume normale intero, non il burkini. Attualmente ogni settimana si effettuano al sabato un corso di nuoto e al martedì un corso di nuoto e uno di acquagym». Marwa Mahmoud, referente di Mondinsieme per il progetto, spiega: «L’idea del corso di acquagym per sole donne risponde alla necessità di molte cittadine reggiane, che per motivi prettamente antropologici e culturali vivono da sempre un senso di esclusione da strutture e offerte sportive per un puro senso di pudore.
Consegnare a loro uno spazio e un tempo per concedersi il piacere di dedicarsi a sè e fare attività sportiva ha trovato in loro grande entusiasmo».