Deraglia un vagone del treno merci Illesi i 3 macchinisti
Rubiera: è accaduto sui binari della bretella sul Tresinaro Croce Rossa, carabinieri e sindaco accorrono con le torce
RUBIERA. Un treno merci è deragliato, per fortuna senza feriti né conseguenze per la circolazione ferroviaria.
E’ accaduto alle 23.30 di mercoledì sera sulla linea ferroviaria privata che collega il centro di smistamento logistico internazionale “Terminal Rubiera” con la stazione ferroviaria principale dello stesso Comune. Si tratta di una linea secondaria gestita dalla Dinazzano Po; da lì passano solo i treni merci diretti verso Salvaterra. Per cause in corso di accertamento, all’altezza del ponte della bretella ferroviaria sul torrente Tresinaro – lontano dall’abitato e a circa due chilometri dalla stazione rubierese – il vagone dietro la motrice è uscito dai binari e si è in parte rovesciato lungo la massicciata, mentre il resto del convoglio, che trasportava cargo container ed era molto lungo (380 metri), è rimasto sui binari. Per fortuna nessuna conseguenza per i tre macchinisti, che sono usciti illesi dal deragliamento grazie alla loro posizione: due si trovavano sulla motrice, il terzo sull’ultimo vagone del convoglio – e in quel tratto i treni merci procedono a passo d’uomo.
Il primo allarme è stato lanciato dal titolare di un ristorante, allarmato dal forte rumore proveniente dal binario, subito seguito dalla concitata richiesta di aiuto dei macchinisti. Sul posto sono subito accorsi i carabinieri di Rubiera, seguiti dai volontari della Croce Rossa e dal sindaco Emanuele Cavallaro, quest’ultimo strappato dall’incontro in piazza per sentire Crepet, presente Romano Prodi . Il gruppo, torce alla mano, è arrivato fino al convoglio deragliato attraversando gli argini.
Poiché l’evento si è verificato su una tratta privata, non si sono registrate ripercussioni sulla circolazione dei treni, e «anche l’intervento dei volontari Cri, che ringrazio, non è stato necessario perché nessuno si è fatto male», afferma il sindaco Cavallaro.
I tecnici hanno lavorato tutta la notte per mettere in sicurezza la linea secondaria e ieri la bretellina è rimasta chiusa, per consentire le non semplici operazioni di recupero e rimozione tramite un’autogrù. «Ai curiosi dico: non andate a vedere, perché il punto è scosceso, si rischia di scivolare nel torrente, e del resto non c’è più nulla da vedere», chiosa il primo cittadino.