“Puliamo il mondo” va alla scoperta del verde di Rivalta
REGGIO EMILIA. Raccogliere rifiuti abbandonati riscoprendo allo stesso tempo le vie verdi che, di fatto, già esistono. Ma che hanno bisogno di un qualche intervento per essere sicure e praticabili....
REGGIO EMILIA. Raccogliere rifiuti abbandonati riscoprendo allo stesso tempo le vie verdi che, di fatto, già esistono. Ma che hanno bisogno di un qualche intervento per essere sicure e praticabili.
È la prima iniziativa dell’edizione 2016 di “Puliamo il mondo”, in programma. Per l’appuntamento, che si ripete dal 1993 a cura di Legambiente, quest’anno sono stati organizzati due eventi per valorizzare le peculiarità ambientali di Rivalta: una frazione ricca di siti poco conosciuti, come la risorgiva che si trova nelle vicinanze della vasca di Corbelli, che meriterebbero maggior attenzione e cura. Per domani il referente di Legambiente di Rivalta, Gianfranco Cristofori, ha organizzato l’iniziativa “Un pomeriggio nel verde”, per riscoprire proprio la risorgiva, con un percorso pedonale che partirà alle 14.30 dalla Casetta del Parco delle Ginestre e raggiungere la vasca di Corbelli, prevedendo di effettuare al ritorno la pulizia del rio che arriva fino alla risorgiva.
A seguire il programma prevede un percorso ciclabile (anche se è possibile percorrerlo a piedi) che dal parco le Ginestre arriverà fino a Villa Levi e al centro sociale di Coviolo, percorrendo la storica strada sterrata della Cavalla. In conclusione un rinfresco per tutti.
L’iniziativa ha anche un forte valore simbolico di riappropriazione di una delle vie verdi che furono progettate otto anni fa dal Comune, ma mai compiutamente realizzate. Nel presentare l’iniziativa, il presidente Legambiente, Massimo Becchi, ha colto l’occasione per anticipare che dal 23 al 25 settembre, in collaborazione con diverse scuole reggiane, si terranno altre iniziative nell’ambito di “Puliamo il mondo”.
Becchi ha fatto anche il punto sul lavoro svolto nel 2015. «Lo scorso anno – ha sottolineato – le nostre guardie ecologiche hanno segnalato oltre 150 abbandoni di rifiuti su suolo pubblico o all’interno di proprietà private, molti contenenti sostanze pericolose come eternit, solventi e vernici. Un fenomeno che dopo aver fatto registrare un calo fino al 2009 è nuovamente aumentato. In molti casi con l’abbandono negli stessi luoghi isolati di materiale derivante da lavori edili». (r.f.)