Celebrata l’unione civile fra due donne
Stefania e Valeria si sono dette «sì», ma senza scambio di anelli: «Il simbolo del nostro amore è il nostro stesso amore»
RUBIERA. Ieri mattina è stata celebrata la prima unione civile del Comune di Rubiera. E’ tra le prime unioni civili tra donne in Italia e nel territorio reggiano.
A unirsi con questo vincolo previsto dopo l’entrata in vigore della legge Cirinnà sono state due donne: Valeria Iacopelli, 54 anni, e Stefania Fasciana, 51. Valeria e Stefania sono di Parma, ma hanno deciso di consacrare il loro amore a Rubiera perché legate da una profonda amicizia con la sindacalista ed ex assessore Renata Morgotti, la quale, ieri, ha celebrato assieme al sindaco Emanuele Cavallaro l’unione civile fra le due donne, festeggiate con un brindisi in uno dei bar di fronte al municipio.
Valeria e Stefania sono entrambe impiegate e hanno vissuto la giornata di ieri come il raggiungimento di un traguardo dopo tanti anni d’amore e di vita insieme. Le due donne si conoscono, infatti, da 26 anni, ma stanno insieme da 20.
«Siamo andate a convivere subito – ha detto, emozionata, Stefania Fasciana – per noi è stato un colpo di fulmine. Abbiamo capito immediatamente che eravamo fatte l’una per l’altra. È stato naturale volerci bene. Per me il concetto di amore travalica quello di genere cui appartiene la persona della quale mi innamoro. Ci siamo conosciute tramite un amico comune, Roberto Corradi, che ha partecipato alla cerimonia. Ci siamo incontrate e ho sentito che volevo legarmi a Valeria. Lei ha provato lo stesso per me, e ora eccoci qui, a brindare dopo avere appena celebrato la nostra unione civile».
Durante la cerimonia in municipio erano presenti alcuni ospiti amici della coppia. Non c’è stato lo scambio delle fedi nuziali. «Nel corso della cerimonia abbiamo preferito che non si svolgessero rituali come lo scambio delle fedi – ha spiegato Stefania –. Per noi, non servono simboli materiali. Il simbolo più grande del nostro amore è il nostro amore stesso. Insieme a noi hanno celebrato la nostra scelta i nostri testimoni e gli amici di vecchia data, che hanno attraversato con noi parecchie fasi del nostro amore, tra i quali Silvia, Giovanna Cugini e Simona Davoli. E non poteva certo mancare Renata Morgotti, che ha tanto combattuto per i nostri diritti. Abbiamo deciso di celebrare la nostra unione a Rubiera proprio perché qui c’è lei».
Valeria e Stefania non hanno intenzione di procedere all’adozione di un figlio. «Non rappresenta uno dei nostri obiettivi quello di adottare un figlio – ha affermato Stefania –. L’avere conquistato l’unione civile per noi costituisce un punto di approdo molto importante, e per noi è già tanto. Grazie alle possibilità che ci ha dato questa legge, si è potuto dimostrare che le coppie dello stesso sesso non sono fulmini che arrivano dal cielo, o la terra che si apre, ma sono semplicemente persone che si amano che acquistano dei diritti».
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