Un cane aggredisce Silvetti, l'alpinista medicato con 21 punti di sutura
Il docente-atleta stava correndo nella zona tra Casina e Carpineti quando ha subìto l'aggressione: «Episodi del genere non devono accadere lungo i sentieri aperti a tutti»
CASINA. Brutta disavventura quella accaduta ieri pomeriggio a Fabrizio Silvetti, docente ma anche atleta molto conosciuto in montagna anche per le sue spedizioni alpinistiche (ha alle spalle la conquista del Gasherbrum, con vetta superiore agli 8000).
Silvetti si allena costantemente lungo i sentieri della collina e della montagna, e ieri stava correndo nel territorio tra Casina e Carpineti quando improvvisamente ha subìto l’aggressione da parte di un cane lupo.
E’ lui stesso a raccontare il brutto episodio: «Stavo facendo un allenamento di corsa sui sentieri tra Casina e Carpineti e sono stato aggredito da un lupo cecoslovacco. Il padrone non riusciva a fermarlo e il cane continuava ad attaccarmi: mi ha tenuto in scacco per dieci minuti buoni».
Il lupo cecoslovacco è un cane di taglia medio grande, che si è diffuso abbastanza recentemente anche in Italia, dove è apprezzato da diversi proprietari, che ne amano tra gli altri aspetti la somiglianza strabiliante con il lupo vero e proprio. E’ stato uno scontro molto acceso quello tra Silvetti e il cane, finito (purtroppo per l’atleta) ai punti: «Ho rimediato 21 punti di sutura – conclude infatti Silvetti – tra gamba, braccio e testa. Ma queste cose non dovrebbero succedere su sentieri aperti e accessibili a tutti».
Anche perché Silvetti è stato un avversario all’altezza del cane, ma le conseguenze avrebbero potuto essere ben peggiori in caso di aggressione verso una donna o un bambino. In montagna si è parlato dei potenziali rischi legati ai lupi, ma un episodio di questo tipo ricorda come in realtà, in un paese come l’Italia dove da 150 anni non si registrano attacchi di lupi all’uomo, siano invece molto frequenti incidenti con cani domestici. (l.t.)