Gazzetta di Reggio

Reggio

Morte misteriosa in via Veneri, aperta un’inchiesta

Morte misteriosa in via Veneri, aperta un’inchiesta

Il pm dispone l’autopsia per chiarire le cause del decesso del 38enne. Ipotizzato anche l’uso di droga tagliata male

2 MINUTI DI LETTURA





REGGIO EMILIA. Gli inquirenti ci vanno con i piedi di piombo sulla morte del nigeriano 38enne, trovato cadavere domenica pomeriggio nella sua abitazione di via Veneri 1, nel quartiere Santa Croce.

Non essendo del tutto esclusa la morte naturale, il pm Stefania Pigozzi – che coordina le indagini della polizia – farà eseguire l’autopsia. Un esame autoptico che poggia su un’ipotesi di reato già messa nero su bianco dal magistrato sul fascicolo: morte come conseguenza di altro reato.

Al momento si tratta di una pista investigativa che solo l’autopsia potrà confermare o smentire. Il 38enne è stato trovato nel suo letto, in posizione fetale, ma con un rigagnolo di sangue uscito dal naso. È quest’ultimo aspetto del macabro rinvenimento su cui il pm Pigozzi chiede approfondimenti, perché quel sangue può essere la “spia” di una morte naturale (emorragia cerebrale?) ma anche di qualcosa che ha a che fare con l’uso di stupefacenti e il decesso potrebbe legarsi come causa a droga “tagliata” male, il che aprirebbe nuovi scenari di responsabilità penale nei confronti dello spacciatore a cui il nigeriano si sarebbe rivolto per l’acquisto.

Due ipotesi al momento entrambe valide, mentre è già stato escluso dai poliziotti l’atto violento, perché nell’abitazione e sul cadavare non sono stati trovati indizi che facciano pensare ad un omicidio. A notare l’assenza in giro del 38enne sono stati gli amici di sempre, cioè un gruppo di connazionali che era abituato a vedere spesso l'uomo residente in via Veneri. E man mano che la sua assenza si prolungava, saliva anche la preoccupazione. La decisione di andare a casa dell'amico però è scattata solo domenica verso l'ora di pranzo dal momento che, alla tradizionale messa della mattina, non l'avevano visto. Un fatto molto insolito, dal momento che il 38enne era un assiduo frequentatore della parrocchia.

E così il gruppo è andato a bussare alla porta del nigeriano senza però ottenere risposta. Gli amici hanno quindi chiamato l'amico al cellulare e hanno sentito la suoneria squillare a vuoto all'interno dell'appartamento. A quel punto, allarmati, hanno chiamato la polizia che a sua volta ha avvisato i vigili del fuoco per farsi aprire la porta. E, una volta entrati, la tragica scoperta. Il 38enne divideva l’appartamento con il fratello che però da tempo si trova a Milano.(t.s.)