«Proficuo andare a Cutro in campagna elettorale»

«Proficuo andare a Cutro in campagna elettorale»

In aula si riparla della chiacchierata trasferta di massa dei politici nel 2009 «C’erano quasi tutti i candidati di Reggio Emilia, addirittura per le europee»

08 febbraio 2017
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REGGIO EMILIA. La politica reggiana e i suoi riti sono stati oggetto delle domande incrociate della procura antimafia e degli avvocati che difendono una parte dei 142 imputati del processo di primo grado di Aemilia.

I viaggi a Cutro, si sa, sono sempre materia succulenta perché c’è chi li definisce visite di cortesia rispetto alla più folta comunità presente a Reggio Emilia, e chi, come Liborio Cataliotti, li considera delle opportunità in chiave meramente elettorale.

Una sottolineatura giunta al termine della deposizione di Cataliotti, e che puntualizza le frequentazioni reggiane con l’elettorato cutrese. Ed è qui che rispunta «il viaggio elettorale del 2009 a Cutro» come lo definisce lo stesso Cataliotti.

«Lei è mai stato a Cutro?» è la domanda secca che l’avvocato Gregorio Viscomini porge a Cataliotti. «Ci sono stato nella campagna elettorale per il consiglio comunale – risponde l’ex esponente del Pdl reggiano – Per la festa del Patrono di Cutro penso che tutti, o grandissima parte, siano andati i candidati. Io mi ricordo c’era il sindaco Antonella Spaggiari candidata per una civica. C’era il sindaco Graziano Delrio. Perfino i candidati alle europee, candidati qui a Reggio ma che venivano giù. C’era Tiziano Motti, Fabio Filippi, Salvatore Frontera, Rocco Gualtieri, la Caterina Arcurino, Scarpino, Olivo...». Poi la chiosa del pubblico ministero Marco Mescolini: «Ma in Emilia era rimasto qualcuno?».

«Siccome la comunità calabrese era prassi che durante la festa del Patrono andasse a Cutro – aggiunge Cataliotti – un anno capitò che fosse in coincidenza con una parte della campagna elettorale. E in effetti organizzare quantomeno una iniziativa pubblica su quel territorio, poteva essere proficuo dal punto di vista elettorale». Com’è noto, però, la festa e la processione del crocifisso a Cutro è cosa serissima. Un evento sacro celebrato ogni sette anni dagli emigrati che tornano a casa per l’occasione, e che nel 2009 fu oggetto della chiacchierata trasferta dell’ex sindaco Graziano Delrio, di Antonella Spaggiari e Fabio Filippi. I tre contendenti alla poltrona di sindaco si erano recati nel Crotonese alla vigilia delle elezioni a Reggio per partecipare alla festa su invito dell’allora amministrazione cutrese.

Ma i racconti e le rivelazioni fatte alla spicciola in questi ultimi tre anni su quella trasferta di massa diventano ora verità processuale che si dipana alle orecchie dei giudici ma che non ha alcuna rilevanza penale in merito al processo Aemilia. «Io ero stato invitato da Salvatore Frontera che era un altro candidato in circoscrizione per il Pdl – afferma Cataliotti – Confido di non aver incontrato alcun mafioso. La mia garanzia era Frontera che conosceva il territorio». Le aderenze con i calabresi si fecero sentire soprattutto con la crisi, con documenti che in sala del Tricolore furono presentati dal Pdl a sostegno delle doglianze degli imprenditori edili di Cutro, rappresentati dall’associazione Aier, su cui Cataliotti puntualizza però: «Le lamentele riguardavano la mancanza di lavoro, non le interdittive del prefetto». Per meglio distinguere il suo impegno in materia di antimafia, Cataliotti riporta alla mente che fu «il primo firmatario in Comune di una iniziativa per assegnare una griglia sugli appalti su modello Sicilia in base a una proposta che fece allora Angelino Alfano. Non come scelta di partito ma mia personale». (e.l.t.)