Viaggio della memoria, le scuole reggiane nei luoghi dell'olocausto
Anche quest'anno è iniziato il Viaggio della Memoria di Istoreco, che porterà in queste settimane oltre mille studenti reggiani in visita a Berlino, in tre turni distinti
REGGIO EMILIA. La sofferenza mascherata dalla bravura della propaganda. Anche nel 2017 è iniziato il Viaggio della Memoria di Istoreco, che porterà oltre mille studenti reggiani in visita a Berlino, in tre turni distinti. Come ogni anno la Gazzetta racconterà da vicino questa esperienza, sia sul sito che sul cartaceo, grazie ai contributi delle ragazze e dei ragazzi delle varie scuole reggiane.
La prima tappa si chiama Sachsenhausen, uno dei principali campi del sistema concentrazionario nazista, visitato ieri mattina dalla V E informatica del Pascal, dalla V A Iti e la V Afm del D'Arzo di Montecchio. Uno dei primissimi creati, assieme a Dachau, e a lungo usato come luogo di formazione per le SS che poi avrebbero dovuto dirigere strutture simili in quello che all'epoca era l'immenso territorio del Reich in espansione.
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Sachsenhausen nasce nel 1936, pensato con una particolare architettura voluta da Heinrich Himmler in persona.
«Il capo delle SS voleva che quello fosse il campo ideale, ogni punto della zona di prigionia doveva sempre essere visibile, secondo il concetto del panopticon.
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E c'era un luogo di addestramento per le altre SS: facevano turni in questo campo per “allenarsi” a dirigere gli altri. E sempre qui c'era l'ufficio di coordinamento di tutti i campi nazisti», raccontano i ragazzi del Pascal. «Prima di iniziare gli incontri del Viaggio non sapevamo niente di questo luogo, invece è un pezzo importante di storia. E poi lo hanno costruito proprio mentre c'erano le Olimpiadi, tutto il mondo guardava qui».
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