Gazzetta di Reggio

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Inchiesta a crotone

Sigilli al villaggio turistico che faceva gola alla cosca

Sigilli al villaggio turistico che faceva gola alla cosca

REGGIO EMILIA. Sigilli al villaggio turistico che interessava ad alcuni imputati del processo Aemilia. La procura di Crotone ha disposto il sequestro del cantiere del “Marine Park Village”, in...

16 febbraio 2017
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REGGIO EMILIA. Sigilli al villaggio turistico che interessava ad alcuni imputati del processo Aemilia. La procura di Crotone ha disposto il sequestro del cantiere del “Marine Park Village”, in costruzione in località Scifo, a Capo Colonna, in provincia di Crotone, e ha indagato otto persone.

In alcune telefonate intercettate due imputati del processo Aemilia, Antonio Valerio e Gaetano Blasco, parlavano del cantiere. «Là c'è più lavoro che qua... adesso... a Capo Colonna... stanno facendo certi progetti a Capo Colonna... devono fare cinquecento case di legno...», diceva Blasco in una conversazione telefonica. In un’altra telefonata Valerio parlava del progetto con un architetto e sempre dalle carte di Aemilia si legge che l’imputato si era recato a Cutro «per la questione del villaggio turistico di Capo Colonna».

Il sequestro di ieri non è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta antimafia. Le indagini sono condotte dalla procura di Crotone, che contesta reati di lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio e in due casi falso ideologico.

La scorsa settimana però i carabinieri del Noe hanno eseguito un sopralluogo nella stessa area, su delega della Dda di Catanzaro e pertanto non si può escludere che i magistrati vogliano appurare eventuali infiltrazioni della malavita organizzata .

Il cantiere del Marine Park Village si trova in un’area sottoposta a triplice vincolo paesaggistico e a vincolo archeologico, ma i costruttori, assistiti dall’avvocato Domenico Grande Aracri, fratello del boss di Cutro Nicolino, hanno vinto in tribunale tutti i ricorsi, fino al Consiglio di Stato, contro i vincoli ambientali.

Le otto persone indagate dalla procura di Crotone sono i due costruttori del villaggio, il progettista dei lavori (che parlava al telefono con Valerio), due dipendenti del Comune di Crotone, uno della Provincia, un funzionario della Soprintendenza ai Beni archeologici e paesaggistici e il soprintendente ai Beni archeologici e paesaggistici della Calabria.

Il villaggio è in costruzione in un’area di grande bellezza. «Un’area fino ad oggi rimasta intatta - hanno detto i magistrati crotonesi - e identifica a quella che gli antichi coloni greci avvistarono dalle proprie navi, scegliendola come luogo di fondazione di Kroton». In questa zona i costruttori vorebbero realizzare un villaggio turistico con una grande piscina, resort e bungalow di legno da alzare su piazzole di cemento già installate. Il procuratore Giuseppe Capoccia ha avuto parole forti verso questa operazione: «Si stava consumando una devastazione del territorio che abbiamo fermato bloccando una rapina ai danni delle bellezze naturali e della storia». (j.d.p.)