Mendicino condannato a 10 mesi
Guidava con patente fasulla violando la sorveglianza speciale
REGGIO EMILIA. Patente fasulla, false generalità e violazione della sorveglianza speciale. È terminata con una condanna a 10 mesi di carcere l’udienza tenutasi ieri davanti al giudice Alessandra Cardarelli nei confronti del 41enne cutrese Alfonso Mendicino, già imputato del maxi processo Aemilia in corso nell’aula bunker di Reggio dove ieri ha anche fatto capolino. Mendicino è finito davanti al giudice al primo piano del tribunale perché il mese scorso è stato sorpreso - a Correggio - alla guida di un’auto anche se la patente gli è stata revocata nel 2011. Ai carabinieri ha esibito un documento di guida intestato a un nome come il suo, peccato che fosse il documento del cugino - omonimo - a cui ha appiccicato malamente sopra la sua foto. Manomissione che non è passata inosservata ai militari che hanno proseguito con gli accertamenti, scoprendo che quello che avevano davanti era il Medicino di Cavriago, soggetto da tempo colpito dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. L’arresto è avvenuto per il materiale falso, ma gli è stata anche contestata la violazione delle prescrizioni della misura di prevenzione della sorveglianza speciale a cui è sottoposto e che gli impone per ogni spostamento fuori da Cavriago, dove risiede, di comunicarlo alle forze dell'ordine. Mendicino non finirà in carcere: l’avvocato Mattia Fontanesi chiederà la misura alternativa. (e.l.t.)