«La rocca di Minozzo è dimenticata, i lavori sono fermi da 3 anni»
Alberto Corsi: «Il castello di Canossa è più importante ma qui hanno scordato il restauro di parte dell’edificio»
VILLA MINOZZO. Torna a chiedere maggiore attenzione verso la rocca di Minozzo e ulteriori indagini archeologiche sull’importante sito, Alberto Corsi, ex assessore, cittadino residente nella frazione villaminozzese, di cui è sempre stato il “portavoce”.
Corsi prende le mosse dall’indagine archeologica recentemente disposta nel borgo medioevale del castello di Canossa, «più che giustificata dalla rilevanza storica – spiega – costituita da un imponente progetto di studio e scavo sulla rupe e sul castello medesimo, che si avvarrà per ben otto anni della collaborazione di università, Cai, Soprintendenza, musei e Lions».
Da qui le considerazioni di Corsi si sportano sulla rocca di Minozzo: «Questi lavori fanno da contraltare alla sospensione delle opere di recupero della rocca di Minozzo, ferme da più di tre anni, con la mancata attuazione di importanti obiettivi progettuali sempre inseriti nelle richieste dell’amministrazione comunale di Villa Minozzo. L’ultima di queste è datata 14 marzo 2013, per ottenere finanziamenti. Fra gli obiettivi progettuali non realizzati c’è anche la riscoperta archeologica del fronte Nord e in parte di quello Ovest, che costituiscono più di una buona parte dell’antico torrione. Un intervento mancato, che potrebbe essere realizzato con una spesa non troppo onerosa e che, invece, costituisce una mortificazione del desiderio di veder ridare la luce a un patrimonio storico di altri ambienti, peraltro confermato non solo dalla tradizionale esperienza popolare, ma anche da diverse e scrupolose ricerche archivistiche. Se è fuori da ogni dubbio il riconoscimento del divario di rilevanza storica tra il castello di Canossa e la rocca di Minozzo, credo però che sia giusto anche per questo monumento evidenziare significativi elementi che lo rappresentano, come l’epoca molto più antica di costruzione ed i notevoli periodi in termini di secoli del potere civile prima esercitato dal vescovo di Reggio, iniziato dopo il dominio bizantino alla metà del ’700, prolungatosi per ben cinque secoli fino alla metà del 1200 e, successivamente, dagli estensi, fino all’epoca napoleonica. Va da sé che, nel caso in cui fosse deciso che un ulteriore significativo segno della decisione, purtroppo ingiustificata ma più che possibile, di non portare a termine il recupero della rocca, sia quello di collocare i reperti più significativi in un ambiente esterno e lontano, con il conseguente abbandono del più volte progettato allestimento museale nella sommità del torrione, il percorso didattico da tanto tempo raccomandato, dal convegno di studi del 3 giugno 1990, perderebbe molto di efficacia con la conseguente diminuzione di una buona attrazione pubblica».
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