Aemilia
Il legale: «Bolognino e Alleluia non smaltirono amianto»
REGGIO EMILIA. L’avvocato Carmen Pisanello, legale di Michele Bolognino e Lauro Alleluia, imputati nel processo Aemilia, interviene dopo l’udienza nella quale si è parlato di rifiuti all’amianto, che...
16 marzo 2017
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REGGIO EMILIA. L’avvocato Carmen Pisanello, legale di Michele Bolognino e Lauro Alleluia, imputati nel processo Aemilia, interviene dopo l’udienza nella quale si è parlato di rifiuti all’amianto, che sarebbero stati smaltiti in modo abusivo nel cratere del terremoto. «È provato che né Alleluia né Bolognino hanno mai avuto a che fare con gli altri 26 siti della Bianchini Costruzioni ispezionati e trovati positivi all’amianto». Dei due imputati si parla invece per il cantiere edile di San Felice sul Panaro. «Alleluia è imputato di aver gettato il calcestruzzo spesso due centimetri solo su quel cantiere, all’incrocio tra via Da Vinci e Via Lavacchi ». Il legale entra nel merito della testimonianza della Zanetti dell’Arpa. «La teste ha dichiarato che i sette campioni conoscitivi erano stati prelevati nell’area cortiliva del cantiere. Di questi sette solo un prelievo è risultato positivo. Alla mia domanda di dove si trovasse il frammento positivo all’amianto all’interno dell’aera cortiliva, la teste ha risposto che “non lo ricordava”. La prima conclusione è che il prelievo della signora Zanetti è stato poco accurato, perché ha rilevanza che il frammento fosse più o meno vicino al portone di ingresso, o sui confini del cortile». L’avvocato inoltre se chiede perché se vi era davvero il rischio di venire a contatto con l’amianto chi ascoltava le intercettazioni non è intervenuto. «La signora Zanetti ha poi dichiarato che il secondo prelievo non è stato fatto in data 08/11/12 perché sull’area cortiliva vi era una copertura di materiale pressato molto sottile: non si trattava dunque del luogo dove Alleluia aveva fatto la gettata di calcestruzzo, che non è materiale pressato».