Gazzetta di Reggio

Reggio

«Preso per il collo e minacciato» 

In aula il racconto di una vittima di usura: «Pagavo il 20 per cento al mese»

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REGGIO EMILIA. . «Mi ha preso per il collo e mi ha detto che mi avrebbe ammazzato perché aveva bisogno di quei soldi». Il commerciante reggiano William Bedeschi ha raccontato così in aula l’incontro avuto nel marzo 2016 con Gennaro Musella, un campano 62enne a processo dopo essere stato arrestato nel maggio scorso dalla squadra mobile con l’accusa di usura e tentata estorsione.
Il commerciante aveva contratto un debito di 8.000 euro, al quale doveva fare fronte con versamenti di 1.600 euro al mese solo per gli interessi.
«Eravamo nella mia auto - ha raccontato la vittima - vicino a un bar di via Terrachini, quando ho detto a Gennaro che non potevo più pagare 1.600 euro al mese: non ce la facevo proprio più». Il reggiano ha detto di aver proposto di chiudere la questione con un versamento finale di 1.500 euro. Un poliziotto della squadra mobile ha successivamente precisato in aula, davanti al collegio giudicante presieduto da Alessandra Cardarelli, che la vittima aveva offerto gioielli di famiglia e non contanti.
«Ma Gennaro si è arrabbiato, mi ha preso per il bavero, ha iniziato a innervosirsi. Allora mi sono liberato, e sono scappato all’esterno dell’auto. È sceso anche lui e io sono tornato in auto e sono scappato via». La scena avvenne alla presenza di un testimone, un amico dei due, che era seduto sul sedile posteriore della vettura.
Dopo quell’episodio Bedeschi fece denuncia in questura, salvo poi ritirarla in seguito, «perché non volevo danneggiare Gennaro, che è una persona in difficoltà come me».
Complessivamente Bedeschi nel corso del tempo aveva chiesto 8.000 euro a Musella, in tre differenti tranche, arrivando a pagare 1.600 euro al mese d’interessi. In totale ha versato all’uomo accusato di usura 12.000 euro.
Il campano avrebbe anche chiesto al debitore di farlo assumere dal suo datore di lavoro ed anche questo aspetto è al vaglio del tribunale. (j.d.p.)