Comune-Coffrini, lite per 12mila euro 

di Giuseppe Boi
Comune-Coffrini, lite per 12mila euro 

Gli avvocati ed ex sindaci di Brescello ritengono insufficienti gli 87mila euro stabiliti dalla giunta, che si affida a un legale

21 marzo 2017
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CAVRIAGO. Da una parte il Comune di Cavriago, disposto a liquidare poco più di 87mila euro. Dall’altra lo Studio associato Coffrini, che chiede 12mila euro in più. Il tutto per la revoca degli incarichi allo studio amministrativo dei due ex sindaci di Brescello, avvenuto dopo lo scioglimento dello stesso Comune per «condizionamento da parte della criminalità organizzata». Sabato scorso (18 marzo) la giunta ha deciso di opporsi al decreto ingiuntivo degli avvocati Ermes e Marcello Coffrini in quanto «non ritiene dovute le somme» richieste. Per questo è stato dato mandato al sindaco Paolo Burani di affidare a un legale l’incarico di opporsi all’ingiunzione di pagamento.
La querelle tra il Comune di Cavriago e lo studio Coffrini comincia lo scorso 28 aprile. Otto giorni prima era arrivato il decreto dell’allora presidente del consiglio, Matteo Renzi, che disponeva, su richiesta dell’allora ministro degli interni Angelino Alfano, lo scioglimento del consiglio comunale di Brescello «nel quale sono state accertate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata». Sindaci del paese di Peppone e don Camillo sono stati Ermes Coffrini e Marcello, ossia i due avvocati titolari dello studio associato che aveva la tutela legale dell’amministrazione cavriaghese.
Per chiudere i conti con i due legali, il Comune di Cavriago si è affidato all’avvocato Francesca Preite. Quest’ultima ha effettuato delle verifiche su quanto richiesto dai Coffrini per le attività di patrocinio non ancora liquidate: tre causa davanti al Tar di Parma, due alla Corte d’appello di Bologna e due al tribunale di Reggio Emilia dove è stata eseguita anche una procedura monitoria.
Il 20 ottobre dello scorso anno, l’avvocato Preite ha stabilito la cifra di 87.103,71 euro da liquidare ai Coffrini in due tranche: il 10 dicembre dell’anno passato e lo scorso 10 febbraio. La somma è però ritenuta insufficiente dagli ex sindaci di Brescello che, il 7 marzo, hanno replicato presentando un decreto ingiuntivo per ottenere altri 12mila euro.
«Ci vengono chieste delle somme che, al momento, riteniamo di non dover pagare», spiega il sindaco Burani che ora dovrà nominare un legale per difendere il Comune dalle richieste dei due avvocati. «È un mero recupero credito di cui non ricordo nemmeno l’esatto ammontare», replica Marcello Coffrini. Salvo colpi di scena, ossia un accordo extragiudiziale che, al momento, appare difficile, sarà il giudice a stabilire chi abbia ragione.
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