Gazzetta di Reggio

Reggio

«No ai tir coi fanghi in mezzo ai poderi» 

di Ambra Prati
«No ai tir coi fanghi in mezzo ai poderi» 

Comune e Sicem Saga valutano via Taverne Carbonizzo per deviare il traffico dall’abitato. Il sindaco: «È solo un’ipotesi»

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CANOSSA. Comune di Canossa e Sicem Saga stanno valutando l’ipotesi di far transitare i camion che trasportano fanghi, anziché sulla strada provinciale, lungo via Taverne Carbonizzo. Ma tra i residenti c’è chi protesta contro quella che comunque, al momento, è solo un’ipotesi.
Qualche giorno fa i tecnici comunali si sono recati in via Taverne Carbonizzo, che ad un certo punto diventa un viottolo sterrato lungo e stretto, parallelo alla provinciale 513 che costeggia l’Enza. Sono solo quattro i residenti lungo la stradina, che sbuca in via del Conchello e da lì si ricongiunge alla provinciale. Tra questi Eleonora Rossi, 56enne abitante al civico 95. «Via Taverne è una strada interpoderale, senza luce e senza cassonetti, che si trova dietro la zona industriale e sulla quale il Comune non ha giurisdizione – afferma –. Io mi sono trasferita da Milano per stare in mezzo alla natura. Qui è pieno di orti, frutteti e vigne. Se passassero i Tir, sarebbe un grosso danno per le colture. Senza contare la stradina, in gran parte sterrata: presenta un ponte stretto, e non so come potrebbero passare veicoli di grandi dimensioni. Noi residenti non siamo stati interpellati, abbiamo scoperto del progetto per caso. Quando pensano di dircelo? E cosa trasportano quei Tir: fanghi tossici?».
«L’azienda è disponibile a utilizzare le strade che si ritengono preferenziali – spiega Filippo Gazza, contitolare della cartiera Sicem Saga –. Stiamo studiando il piano con il Comune per valutarne l’eventuale fattibilità, ma non c’è nulla di deciso. Preciso che il carico è costituito da fanghi di depurazione classificati come ammendante agricolo: sostanza organica, quanto di più lontano dal rifiuto tossico. Trattandosi di materiale legato alla stagionalità (soprattutto primavera ed estate), le autorità ci hanno chiesto percorsi alternativi. I camion escono non dallo stabilimento di via dell’Industria, ma più giù, dal depuratore. La motivazione è ottenere una migliorìa sul fronte traffico. Mi sorprende questa protesta molto personalistica».
«Stiamo facendo un ragionamento nel campo dell’eventualità – commenta il sindaco Luca Bolondi – per risolvere un problema di sicurezza e di traffico nell’interesse collettivo, non nell’interesse del singolo. Non mettiamo il carro davanti ai buoi. I mezzi pesanti che attraversano l’abitato sono un problema annoso. Purtroppo siamo l’unico paese della Val d’Enza non dotato di tangenziale, che sarebbe la vera soluzione». Ma poiché la tangenziale arriva solo fino a San Polo, la giunta, «nell’ottica dell’ottimo rapporto con Sicem Saga, sta cercando percorsi alternativi. Tra le varie ipotesi, c’è anche via Taverne Carbonizzo, che potrebbe essere allargata e asfaltata a spese della cartiera. Se qualcuno ha in tasca altre soluzioni, me le sottoponga».
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