epatite a
REmilia Pride per la vaccinazione
Il presidente di Arcigay Gioconda aderisce alla campagna sanitaria
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REGGIO EMILIA. «Il REmilia Pride del 3 giugno è un’occasione di festa, ma anche di promozione del benessere. Per questo motivo il Comitato Arcigay Gioconda risponde alla richiesta del mondo sanitario di intervenire rispetto al focolaio di Epatite A che sta diffondendosi in tutta Europa tra gli uomini che fanno sesso con gli uomini». A sottolinearlo è Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda, che ieri mattina si è recato al padiglione Ziccardi, nel polo sanitario San Lazzaro, per vaccinarsi e parlare di questo problema con la dottoressa Giovanna Mattei, responsabile del dipartimento di Igiene e Salute pubblica. Negli ultimi due mesi sono stati circa un centinaio i casi in regione, di cui una decina in provincia in meno di un mese. I dati però sono indicativi solo di coloro che subiscono la malattia in maniera tale da dover ricorrere a cure ospedaliere; la malattia inoltre si manifesta tra i 15 e i 50 giorni dall’infezione e si trasmette tramite contatto con cibo contaminato, ma anche per contatto oro-genitale e può avere effetti leggeri ma talvolta un decorso che richiede mesi. Nell’1,8% dei casi tra persone oltre i 50 anni e immunodepressi può risultare fatale. «Si tratta di un vaccino assolutamente sicuro – dice la dottoressa Giovanna Mattei – Se si ritiene di avere avuto una esposizione, il vaccino opera come blocco della malattia fino a 14 giorni dal contatto. Funge da profilassi e prevenzione che post-esposizione. Si tratta di una singola dose da richiamare 12 mesi dopo, e offre una protezione trentennale. Ciò che ci allarma, al di là dell’epatite stessa è la diffusa mancanza di protezione nei rapporti sessuali che porta al rischio, come in alcuni casi reggiani delle ultime settimane, di infezioni più gravi come l’hiv».