Mezza Reggio nelle agende di Brescia 

di Jacopo Della Porta
Mezza Reggio nelle agende di Brescia 

Politici, forze dell’ordine, bancari nelle rubriche dell’imprenditore, che si faceva fotografare con persone in vista e mafiosi

12 aprile 2017
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REGGIO EMILIA. In una foto è ritratto con Salvatore Arabia, considerato un fedelissimo della cosca Dragone, ucciso nel 2003. In un’altra è al fianco dell’ex questore di Reggio e Parma Gennaro Gallo. La rete di relazioni di Pasquale Brescia, imputato nel processo Aemilia, è vastissima e tocca ogni ambito.
Dalle forze dell’ordine, ai politici, in particolare del Pdl, ma non solo, ai direttori di banca, tra cui annovera anche il suo «santo protettore», come lo definisce in un’intercettazione, perché lo aiuta con solerzia a sbrigare alcune pratiche per una fideiussione da mezzo milione di euro.
Non è una novità: è la stessa difesa di Brescia che ha chiamato molte di queste persone in aula a testimoniare, perché le sue frequentazioni di alto livello dimostrerebbero per gli avvocati che era soltanto un imprenditore molto ben inserito nel tessuto reggiano, come le sue agende telefoniche dimostrano ampiamente.
Gli inquirenti però sottolineano come alcuni contatti fossero con persone vicine alla ’ndrangheta residenti a Cutro, a Reggio e persino in Germania.
Ieri il pm Beatrice Ronchi della Dda di Bologna ha depositato una fotografia sequestrata a casa dell’imprenditore durante il blitz Aemilia, oltre a un supplemento d’indagine dei carabinieri sulle presunte minacce di stampo mafioso al sindaco Luca Vecchi.
Nella foto in questione si vede Brescia in compagnia di Salvatore Arabia e un altro cutrese. Arabia, che abitava a San Bartolomeo, ed era titolare di una ditta edile, venne freddato a colpi di pistola a Steccato di Cutro nel 2003 nel corso di una guerra di mafia che portò alla liquidazione della cosca Dragone.
L’appuntato Serafino Presta dei carabinieri di Fiorenzuola D’Arda ha parlato in modo dettagliato delle agende e rubriche telefoniche di Brescia, relative agli anni che vanno dal 2007 al 2015. Il militare ha snocciolato i nomi delle persone delle quali l’imprenditore aveva i numeri di telefono: un elenco lunghissimo di appartenenti alle forze dell’ordine, alcuni dei quali, una piccola parte, sono poi stati indagati. In molti casi il contatto non è significativo, tanto che l’appuntato non ha ritenuto di doversi soffermare, in altri casi invece il militare ha fatto riferimento all’attività d’indagine e ha messo in luce il ruolo della persona citata.
I politici di centrodestra sono numerosi, agli Antichi Sapori vennero organizzati eventi di partito, ma tra i contatti c’è anche quello dell’ex sindaco di Correggio Claudio Ferrari, sul quale non è stato detto nullo.
In casa dell’imprenditore sono anche state trovate fotografie scattate in questura a Reggio e Parma. In una foto si vede Brescia con altri indagati mentre fa un brindisi con un ex autista del prefetto ed altri ex dirigenti.
Al crotonese sono state sequestrate anche fotografie che ritraggono l’ex sindaco di Reggio Graziano Delrio con l’ex consigliere comunale Antonio Olivo alla Festa del Crocifisso a Cutro nel 2009, dove vari esponenti politici reggiani si recarono.
Brescia prestava grande attenzione alle vicende che rigurdavano alcuni attuali imputati di Aemilia: tra gli articoli che custodiva alcuni sono relativi al sequestro dei beni dei fratelli Sarcone e all’esclusione di Iaquinta dalla White List della prefettura.
Dopo che a Brescia venne revocato il porto d’armi, dopo la cena del 2012, l’imprenditore divenne «più meticoloso» nell’annotarsi sulle sue agende, «ora per ora», i suoi appuntamenti, molti dei quali con persone molto in vista.