Gazzetta di Reggio

Reggio

Stalking, condannato Vecchi 

di Tiziano Soresina
Stalking, condannato Vecchi 

La pena è di un anno e mezzo di reclusione. La difesa: «Faremo appello, lui non ha perseguitato l’ex»

14 aprile 2017
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REGGIO EMILIA. L’aula è presidiata dai carabinieri, perché la lettura della sentenza dà qualche preoccupazione: alle spalle vi sono diverse udienze piene di intemperanze ma anche di “passaggi” boccacceschi, con due ex conviventi come protagonisti.
Stavolta nessuno va sopra le righe, le parti non hanno repliche da fare, quindi al giudice Alessandra Cardarelli non resta altro che ritirarsi in camera di consiglio. Ne uscirà circa mezz’ora dopo, condannando – per stalking e lesioni – il 35enne Silvano Vecchi ad un anno e mezzo di reclusione (senza sospensione condizionale della pena), oltre al pagamento di una provvisionale di duemila euro all’ex fidanzata che, dopo averlo denunciato, si è costituita parte civile.
Una lettura velocissima della sentenza da parte del giudice, nel silenzio generale.
L’imputato è accompagnato dal padre Giovanni Vecchi (entrambi hanno altri guai con la giustizia, come imputati di Aemilia) e se ne escono – scuri in volto – velocemente dall’aula con a fianco l’avvocato difensore Vainer Burani per un primo conciliabolo nel corridoio del tribunale.
«Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza per valutare bene la situazione – dice più tardi alla Gazzetta l’avvocato Burani – comunque il mio assistito ribadisce con forza di non aver mai perseguitato l’ex compagna, bensì di essere stato provocato. E’ sua intenzione fare appello».
Nella scorsa udienza il pm Stefania Pigozzi – chiedendo a fine-requisitoria per Vecchi tre anni di reclusione – ha fatto un ritratto a tinte fosche dell’imputato: «È violento, vendicativo, alterna fasi in cui tenta di riconciliarsi con la fidanzata per poi dopo pochi giorni avere atteggiamenti violenti. Ha messo l’ex in uno stato di prostrazione psicologica, di grande ansia. Il 15 maggio 2016 è andato con un amico a casa di lei per attenderla e picchiarla, umiliarla. La foto osé della donna in intimità con un altro ragazzo? Se ne è impossessato, ad insaputa di lei».
Di tutt’altro avviso la difesa: «Manca completamente l’elemento costitutivo dello stalking, non vi è serialità, continuità nel tempo. Solo telefonate e liti ma reciproche. L’unico episodio è quello del 15 maggio, quando Vecchi andò dall’ex per prendere i suoi vestiti, ma non è provato che l’abbia picchiata. Stiamo parlando di una prognosi di tre giorni che la donna a nostro parere si è procurata urtando il portone d’ingresso» Il giudice Cardarelli la pensa diversamente.
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