«Carcere sovraffollato, mancano agenti»
di Jacopo Della Porta
Imputati sfregiati, la denuncia del segretario del Sappe, Malorni: «I rinforzi promessi per il processo Aemilia non ci sono»
20 luglio 2017
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REGGIO EMILIA . «A inizio processo Aemilia il dipartimento di Roma ci aveva promesso 32 poliziotti in più, mentre da quello di Bologna ci venivano inviati ad ogni udienza 12 unità in supporto. Da Roma non abbiamo visto niente, mentre anche le 12 unità di Bologna ora non ci sono più. Il risultato che è la nostra situazione di sottorganico, resa più evidente dagli impegni del processo Aemilia, è peggiorata». Michele Malorni, segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) fa il punto sulla difficile condizione di lavoro dei colleghi.
Nell’udienza di martedì del processo Aemilia sono emerse due aggressioni avvenute nelle carceri di Bologna e Reggio, che hanno portato al ferimento di due imputati, che sono stati sfregiati al volto. L’episodio della Dozza risale a sabato, quello di Reggio a cinque mesi fa.
I detenuti hanno usato lame artigianali ricavate dalle lattine contenenti alimenti. Una successiva perquisizione alla Pulce ha portato al sequestro nelle celle di sette detenuti di altrettanti strumenti. Questi coltelli rudimentali vengono trovati spesso e sono utilizzati in genere per la preparazione di alimenti.
I due episodi sono stati rivelati dai pm della Dda, che alla richiesta degli avvocati di avere i propri assistiti al loro fianco, hanno portato all’attenzione del collegio l’esistenza di un problema di sicurezza.
«La situazione del sottorganico del carcere di Reggio – prosegue Malorni – non è stata risolta mentre assistiamo nuovamente al fenomeno del sovraffollamento. In via Settembrini a fronte di una capienza di 304 detenuti, ne abbiamo al momento 354. Lo “svuota carceri” è stato un provvedimento tampone. Come personale siamo sottorganico di 50 unità: siamo in 170 e dovremmo essere 220 circa. Mancano 30 assistenti, 11 sovrintendenti e 11 ispettori».
Il processo Aemilia ha aggiunto nuove incombenze alla polizia penitenziaria. «In aula spesso facciamo turni di 10 ore ma alle volte anche di 14. Non abbiamo personale per poterci dare il cambio, come invece avviene per le altre forze dell’ordine».
Il segretario Malorni segnala inoltre altri due elementi di criticità. «Nel nostro carcere sono state realizzate otto celle che dovrebbero ospitare 16 detenuti transessuali, che vanno gestiti in modo differente rispetto agli altri. Abbiamo chiesto all’amministrazione di bloccare l’invio di questi detenuti perché non abbiamo le risorse per gestirli». Un altro aspetto è relativo agli Opg che sono stati chiusi. «In Italia alcuni detenuti inviati alle Rems sono evasi e hanno commesso dei reati. Sono dunque tornati nelle carceri normali, dove manca però il personale specializzato in grado di occuparsene». A Reggio la Rems è in via di realizzazione.
Nell’udienza di martedì del processo Aemilia sono emerse due aggressioni avvenute nelle carceri di Bologna e Reggio, che hanno portato al ferimento di due imputati, che sono stati sfregiati al volto. L’episodio della Dozza risale a sabato, quello di Reggio a cinque mesi fa.
I detenuti hanno usato lame artigianali ricavate dalle lattine contenenti alimenti. Una successiva perquisizione alla Pulce ha portato al sequestro nelle celle di sette detenuti di altrettanti strumenti. Questi coltelli rudimentali vengono trovati spesso e sono utilizzati in genere per la preparazione di alimenti.
I due episodi sono stati rivelati dai pm della Dda, che alla richiesta degli avvocati di avere i propri assistiti al loro fianco, hanno portato all’attenzione del collegio l’esistenza di un problema di sicurezza.
«La situazione del sottorganico del carcere di Reggio – prosegue Malorni – non è stata risolta mentre assistiamo nuovamente al fenomeno del sovraffollamento. In via Settembrini a fronte di una capienza di 304 detenuti, ne abbiamo al momento 354. Lo “svuota carceri” è stato un provvedimento tampone. Come personale siamo sottorganico di 50 unità: siamo in 170 e dovremmo essere 220 circa. Mancano 30 assistenti, 11 sovrintendenti e 11 ispettori».
Il processo Aemilia ha aggiunto nuove incombenze alla polizia penitenziaria. «In aula spesso facciamo turni di 10 ore ma alle volte anche di 14. Non abbiamo personale per poterci dare il cambio, come invece avviene per le altre forze dell’ordine».
Il segretario Malorni segnala inoltre altri due elementi di criticità. «Nel nostro carcere sono state realizzate otto celle che dovrebbero ospitare 16 detenuti transessuali, che vanno gestiti in modo differente rispetto agli altri. Abbiamo chiesto all’amministrazione di bloccare l’invio di questi detenuti perché non abbiamo le risorse per gestirli». Un altro aspetto è relativo agli Opg che sono stati chiusi. «In Italia alcuni detenuti inviati alle Rems sono evasi e hanno commesso dei reati. Sono dunque tornati nelle carceri normali, dove manca però il personale specializzato in grado di occuparsene». A Reggio la Rems è in via di realizzazione.