Sequestrate armi e materiale informatico «Ho salvato tutte le prove nel mio iPad»
Ci sono frangenti nei quali le dichiarazioni di Antonio Valerio spiazzano per semplicità. Come quando parla dei documenti e delle pezze d’appoggio per le sue rivelazioni. Materiale scottante a...
23 settembre 2017
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Ci sono frangenti nei quali le dichiarazioni di Antonio Valerio spiazzano per semplicità. Come quando parla dei documenti e delle pezze d’appoggio per le sue rivelazioni. Materiale scottante a livello probatorio, che è però a portata di mano. «Quei documenti li trovate a casa mia, è tutto salvato nel mio iPad» dice ai pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi. Del resto anche i sodali alla consorteria criminale di stampa ’ndranghetistico, amano la tecnologia. Anche quella di ultimo grido. Valerio ha già rivelato, infatti, di aver comprato un orologio simile a quello in dotazione alle spie. Un piccolo aggeggio da polso in grado di fare riprese anche video. Stratagemma usato dal pentito per registrare anche il boss Nicolino Grande Aracri ma a sua insaputa. Altro materiale ora a disposizione della procura antimafia. Molte le prove già trovate a casa di Valerio. Le perquisizioni nella sua abitazione di Cavriago sono avvenute sotto le indicazioni dello stesso pentito. Tra gli oggetti rivenuti c’è anche la pistola con silenziatore nascosta dentro a un mobile, trovata e repertata dagli investigatori che stanno verificando la veridicità delle ammissioni e dei racconti offerti da Valerio, protagonista eccellenti della criminalità cutrese a Reggio Emilia, che sarà sentito in udienza martedì prossimo al processo Aemilia. (e.l.t)