REGGIO EMILIA. «Finalmente posso dire che è ’ndrangheta e non attività criminale».
Antonio Valerio ha questo tono liberatorio quando comincia a raccontare le vicende mafiose che entrano nel nuovo millennio, rimarcando pure la “ritualizzazione” dell’affiliazione al clan e i gradi conquistati. Il primo passo è come “sgarrista” nell’ottobre 2000: «Ero sceso giù per il rito ed erano presenti ...