Eremo di Bismantova: per il restauro arriva mezzo milione
Castelnovo Monti: progetto finanziato da un bando europeo
CASTELNOVO MONTI. L'eremo di Bismantova sarà oggetto di un intervento di recupero architettonico. La notizia è ufficiale e a darla è il presidente del parco nazionale, Fausto Giovanelli. Proprio al parco, poche settimane fa, la diocesi e la parrocchia di Castelnovo Monti e Ginepreto hanno ceduto la proprietà degli ambienti a lato del santuario, dove una volta vivevano i frati benedettini.
«Il progetto presentato dal parco nazionale all'indomani della donazione dell'immobile – spiega Giovanelli – si è classificato al secondo posto su 72 progetti proposti su un bando europeo in ambito regionale. Riceverà pertanto un contributo di 492mila euro e sarà innanzitutto un centro di documentazione e testimonianza sulla natura e spiritualità del luogo. Anche i dintorni saranno oggetto di un intervento di recupero boschivo e ambientale, in particolare la zona che era degli orti dei benedettini, grazie a un progetto presentato dall'Unione Comuni Appennino, condiviso dal parco e finanziato dai fondi sviluppo rurale dell'Emilia Romagna».
I progetti saranno presentati nel dettaglio dagli architetti e tecnici progettisti Costa, Baricchi, Croci, Favali e Barbantini in municipio a Castelnovo Monti. Interverranno Fausto Giovanelli, il vicesindaco di Castelnovo Emanuele Ferrari e Paola Gazzolo, assessore regionale alla montagna e all'ambiente.
Conclude il presidente del parco, Giovanelli: «La presentazione di questo progetto, già finanziato e quindi prossimo a partire concretamente, è un altro passaggio fondamentale verso il pieno recupero di Bismantova e della sua dimensione spirituale, importantissima, in modo particolare dopo la riapertura del santuario lo scorso 9 settembre. Sono tanti anni che l’eremo è chiuso e inutilizzato, e ormai un intervento di recupero era necessario».
La presentazione di questa sera si inserisce in una serie di eventi che riflettono sul rapporto tra spiritualità e creato, dopo l’inaugurazione della mostra, ancora visitabile, al nuovo oratorio e centro interparrocchiale Don Bosco sulla enciclica Laudato Sì, cui seguiranno un concerto, nella stessa sede, con la Missa Gaia proposta dall’Istituto diocesano di musica liturgica, e un convegno che si terrà al seminario di Marola.
Il passaggio di proprietà dell'eremo al parco era stato siglato ufficialmente lo scorso luglio, con il vicario generale della diocesi, Alberto Nicelli, che ne aveva così spiegato le motivazioni: «E' un' importante opportunità per il rilancio dell'intero complesso, evitando che, anche a causa della caduta dei massi e del perdurante abbandono, si creino le condizioni per una disaffezione nei confronti di uno dei luoghi di fede tradizionalmente più cari alle popolazioni montanare. Occorre inoltre sottolineare i risvolti collegati alla promozione spirituale, poiché l'ex eremo sarà destinato a luogo preposto alla divulgazione delle istanze etico-religiose della custodia del creato, così validamente espresse nella recente enciclica papale Laudato Si».
L’affetto della popolazione verso questo luogo è innegabile e antichissimo, e anche per questo del trasferimento di proprietà si sta discutendo ampiamente. Per secoli non solo il santuario, ma anche l’rremo della Pietra di Bismantova è stato meta di visite e pellegrinaggi da parte di moltissimi fedeli, anche da località lontane.
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