Gazzetta di Reggio

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Scandalo Diamanti, a Reggio Emilia la rabbia dei 150 truffati

Scandalo Diamanti, a Reggio Emilia la rabbia dei 150 truffati

Affollata assemblea al centro Insieme. Federconsumatori: «Daremo battaglia»

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REGGIO EMILIA . «Vogliamo tutti i soldi versati dai risparmiatori per i diamanti, e come denaro, non come titoli o prodotti della banca». È chiara la linea che Federconsumatori Reggio vuol portare avanti sul recente e vastissimo caso legato all'acquisto di diamanti da parte di risparmiatori. Una vicenda che coinvolge centinaia di reggiani, e l'assemblea informativa organizzata da Federconsumatori di ieri pomeriggio al centro sociale Insieme alla Canalina lo ha confermato: erano oltre centocinquanta le persone presenti, stipate in una sala da ottanta posti riempita nel giro di pochi minuti. Negli scorsi anni diverse banche hanno consigliato ai loro clienti di investire in diamanti acquistati da due società italiane, Idb e Dpi, presentando il tutto come un'operazione vantaggiosa. Ora è emerso come i prezzi fossero gonfiati, basati su una quotazione non ufficiale costruita dalle stesse società. L'Antitrust ha deciso sanzioni per oltre 15 milioni alle due società venditrici e a quattro banche coinvolte direttamente, istituti radicati anche nel reggiano come Intesa San Paolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Banco BPM. La preoccupazione è elevatissima, e la situazione molto complessa. Il presidente di Federconsumatori Giovanni Trisolini ha evidenziato un primo problema: l'assenza della documentazione per molti clienti. Chi si rivolgerà all'associazione verrà aiutato prima di tutto a ottenere questo materiale, con una lettera da inviare agli istituti, alla Consob e alla Banca d'Italia. Con la documentazione presente, si ragionerà con gli avvocati di ogni singolo caso. Intesa San Paolo ha annunciato l'intenzione di rimborsare al prezzo di vendita ai propri clienti i diamanti che la società (in questo caso) Dpi non riuscirà a ricollocare sul mercato. «È un inizio che speriamo anche gli altri istituti seguano, però saremo inflessibili su alcuni punti: i prezzi dei diamanti sono stati gonfiati e chiederemo l'importo versato, non il valore reale più basso. E chiederemo denaro, non l’equivalente in titoli e prodotti della banca», assicura Trisolini. (adr.ar.)