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Palazzo ducale diventa sala espositiva

di Mauro Pinotti
Palazzo ducale diventa sala espositiva

Ospiterà la Quadreria Maldotti. L’assessore Negri: «Sarà un luogo di conservazione della memoria e identità del territorio»

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GUASTALLA. Oltre al municipio, anche il palazzo ducale di Guastalla è coinvolto in questo periodo da importanti interventi di ristrutturazione. Come annunciato dall'amministrazione comunale, terminati i lavori di restauro, il palazzo ducale tornerà ad essere luogo di cultura e a ospitare eventi importanti. La Quadreria Maldotti, ad esempio, verrà ospitata nelle sale dello storico edificio.

«Il primo quadro che sarà trasferito non fa parte della Quadreria della Maldotti – spiega l'assessore alla cultura, Gloria Negri – ma proviene dalla sala del consiglio della sede municipale di piazza Mazzini. L'opera verrà trasferita temporaneamente per tutta la durata dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, dove tornerà non appena i locali saranno ripristinati. Si tratta di una importante e imponente tela di 3,65 per 2,65 metri, realizzata da Antonio Gualdi, pittore guastallese nato nel 1796 che, nel 1838, fu esposta alla Accademia di Brera. Ispirata al canto XXIII della Divina Commedia, rappresenta l'episodio del “Conte Ugolino nella torre della fame”, tema romantico e tipicamente risorgimentale che associa metaforicamente la sofferenza e il logoramento fisico e spirituale del soggetto all’Italia costretta a soggiacere allo straniero. Gualdi è un importante pittore guastallese dei primi dell'800 che è ben rappresentato anche nella Quadreria Maldottiana, dove sono conservati soprattutto i bellissimi e interessanti ritratti cui il pittore si dedicò durante il suo ritorno al paese d’origine a seguito della morte del padre. Assieme ai Gualdi, verrà trasferita al palazzo ducale una cinquantina di opere pittoriche che furono donate alla biblioteca da vari collezionisti del territorio. Si tratta sia di religiosi che di laici che hanno visto nella Maldotti un possibile contenitore conservativo di pregio, anche per oggetti e documenti diversi dai libri. Per lo più, sono donazioni autonome da quelle librarie e sono una testimonianza del valore che il collezionismo ha sempre avuto nella nostra città, tanto da portare, ad esempio, l’abate Antonelli ad affidare ad un altro importante artista guastallese, Pietro Rossi, la scelta dei pezzi da lasciare in eredità alla struttura. Dimostrando che, per garantire la qualità dei lasciti ad un luogo importante come la Maldotti, era necessaria una competenza indiscutibile, dunque non una donazione per celebrare il donatore, ma un lascito per arricchire il patrimonio della città. Questo – conclude l'assessore Gloria Negri – sarà anche il senso del percorso espositivo che verrà proposto nel palazzo ducale: un saggio di come la passione dei collezionisti sia stata l’origine del concetto moderno di museo. Sarà un luogo di conservazione della memoria essenziale, a riconoscimento della storia e della identità di un territorio».

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