Gazzetta di Reggio

Reggio

al monumentale 

Smontano le cappelle per il rame, sorpresi grazie a un residente

Smontano le cappelle per il rame, sorpresi grazie a un residente

Reggio Emilia, l'allarme del cittadino: «Venite a vedere, sento forti rumori, come di martellate, provenire dall’interno del cimitero monumentale». I ladri riescono a scappare, ma abbandonano il bottino 

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REGGIO EMILIA. «Venite a vedere, sento forti rumori, come di martellate, provenire dall’interno del cimitero monumentale». Questa la segnalazione giunta al 113 alle 21.15 di mercoledì sera, in un orario in cui il camposanto di via Beretti (che osserva l’orario 8-18.30) era chiuso da un pezzo.

Segnalazione quanto mai preziosa, poiché i poliziotti sono accorsi in massa e hanno sorpreso dei malviventi intenti a staccare il rame dalle cappelle di famiglia. I cacciatori di rame sono riusciti a fuggire, ma hanno dovuto abbandonare sul posto la refurtiva, recuperata per intero.

Sul posto sono subito convogliate ben tre pattuglie della Squadra Volanti e ai poliziotti è bastato, in effetti, seguire il rumori dei tonfi per individuare i malviventi. Questi ultimi erano in piena attività: si erano arrampicati sulle cappelle, staccando cornicioni, grondaie e coperture da diverse cripte: i pezzi scardinati del prezioso metallo venivano gettati a terra, per poi essere recuperati in un secondo tempo.

Ad agire, secondo quanto hanno potuto intravedere i poliziotti in quei concitati momenti, erano le sagome di due uomini; con tutta probabilità c’era un terzo complice che li aspettava al volante di un furgone, indispensabile per portare via il bottino.

Ma, essendo stati sorpresi nel bel mezzo del lavoro, i ladri non hanno potuto far altro che desistere e darsi a una precipitosa fuga a piedi: poco dopo i due sono riusciti a far perdere le proprie tracce.

Nel cimitero, abbandonato precipitosamente, è rimasto quello che era l’obiettivo del raid: varie coperture di rame, della lunghezza ciascuna di oltre due metri. Il materiale è stato restituito ai legittimi proprietari delle cappelle, che ora dovranno comunque sostenere le spese per il ripristino.

Complici le quotazioni del cosiddetto “oro rosso”, i furti di rame nei cimiteri stanno diventando sempre più frequenti nella nostra provincia. Al monumentale si sono registrati episodi fotocopia a quello della scorsa notte fin dal 2009. Coviolo è stata bersagliata, negli ultimi anni, dai cacciatori di rame. E a Sesso l’ultimo caso risale al novembre 2017, quando, in quel caso i carabinieri, avevano sorpreso i malviventi mentre stavano smontando dei pluviali in rame dalle cappelle di famiglia, provocando danni ingenti. (am.p.)