Un volume dedicato ai nostri Lambruschi inaugura Vinitaly
Domani mattina la presentazione alle Fiere di Verona all’interno del padiglione della Regione Emilia Romagna
REGGIO EMILIA. Sarà il Lambrusco ad inaugurare Vinitaly 2018. Con il primo evento che avrà luogo all’interno del padiglione della Regione Emilia Romagna il Lambrusco, ed il suo territorio di produzione, sarà protagonista della passerella d’esordio nell’ambito della più importante manifestazione mondiale dedicata al vino. E non poteva essere altrimenti visto che il Lambrusco anno dopo anno si conferma uno dei vini più apprezzati a livello internazionale per caratteristiche organolettiche e qualità. Nel padiglione numero 1, immediatamente raggiungibile dall’ingresso principale di Via Cangrande, domani alle 11 nell’Area Eventi verrà presentato il volume “La viticoltura nelle terre dei Lambruschi”. Un libro voluto dal Consorzio per la Tutela del Lambrusco di Modena e dal Consorzio per la Tutela e la promozione dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa per raccontare, anche dal punto di vista agronomico, quello che sta dietro ad ogni bicchiere delle nostre tradizionali bollicine rosse.
L’incontro avverrà alla presenza degli autori e dei rappresentanti dei consorzi che hanno promosso questa nuova pubblicazione arricchita ed ampliata rispetto a quella del 2014. Questa edizione speciale “Vinitaly 2018”, completamente rinnovata, è stata aggiornata dal punto di vista iconografico ed integrata con diversi nuovi capitoli tecnici di grande attualità. Alla realizzazione dei 35 capitoli che compongono il volume hanno lavorato dieci autori, dei quali 8 reggiani (Anselmo Montermini, Rolando Valli, Stefano Meglioraldi, Claudio Corradi, Luca Casoli, Cristina Bignami, Marisa Fontana, Andrea Franchi, Mirko Melotti e Matteo Storchi) con la volontà di illustra la viticoltura di due province gemelle, Reggio e Modena, sia nella tipologia di vigneti coltivati fino ad arrivare alla qualità delle produzioni enologiche. Il tutto passando attraverso numeri del tutto identici sia in termini di superficie viticola che di produzione di vino, ma anche di problematiche agronomiche, produttive, commerciali e di mercato. Il territorio dei Lambruschi si presenta quindi come un unico vigneto di oltre 16.000 ettari con una produzione di oltre 3 milioni di ettolitri di un vino che continua a cogliere grandi apprezzamenti in ogni paese nel quale viene esportato. Questa può essere l’immagine del nostro vino nel mondo ed è anche per questo che questa edizione de “La viticoltura nelle terre dei Lambruschi” è stata inserita la sinossi in inglese per ogni capitolo, volta a permettere a quanti vogliano approfondire, quale tecnica, competenza, consapevolezza e passione ci sia dietro ad ogni bicchiere di Lambrusco. «Tra i nuovi capitoli ce n’è uno dedicato alla sostenibilità ambientale nella viticoltura – racconta Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena – da anni nella terra dei Lambruschi si fa lotta integrata e oggi stiamo cercando di raggiungere un importante obiettivo: la certificazione di Territorio Viticolo Sostenibile, forti di poter contare su tutte le imprese della filiera vitivinicola, a cominciare dai produttori». «Raggiungere questo obiettivo – aggiunge Davide Frascari, presidente del Consorzio Tutela e promozione Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa – significherebbe rafforzare ulteriormente l’immagine del territorio di origine del Lambrusco, dietro al quale si nascondono capacità, impegno e competenza di oltre 5.000 produttori.