Gazzetta di Reggio

Reggio

Acquistavano merce on line con carte di credito clonate, 3 nigeriani denunciati

La merce acquistata con crate di credito clonate, sequestrata dai carabinieri di Cavriago
La merce acquistata con crate di credito clonate, sequestrata dai carabinieri di Cavriago

Cavriago, i carabinieri hanno sequestrato vestiti, profumi, champagne, materiale elettronico per più di 50.000 euro, tutto stoccato in un deposito. Il sospetto è che la banda rivendesse il materiale a commercianti reggiani compiacenti

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CAVRIAGO. Indagini telematiche, pedinamenti, appostamenti, interventi compiuti in flagranza di reato, riconoscimenti fotografici e sequestri di refurtiva: questi gli elementi alla base dell’indagine compiuta dai carabinieri della stazione di Cavriago che, a conclusione di una complessa attività investigativa, hanno individuato una banda di clonatori ci carte di credito, composta da tre nigeriani domiciliati tra Reggio Emilia e Cavriago che da oltre un anno imperversavano in rete effettuando acquisti online di ogni tipo di merce (abbigliamento, elettrodomestici, materiale informatico, accessori d’abbigliamento, smartphone, champagne e superalcolici di pregio etc..) che pagavano con carte di credito clonate.

Un business di svariate centinaia di migliaia di euro che vedeva in un’abitazione di Cavriago il deposito del malaffare dove veniva stoccata la merce di provenienza illecita in attesa di essere venduta ai ricettatori. Secondo le prime risultanze dei carabinieri che hanno denunciato alla Procura reggiana i nigeriani accusati di concorso in truffa e ricettazione aggravata sequestrando un ingente partita di merce provento di truffe ed acquistata con le carte clonate nei più svariati siti online dell’e-commerce, dietro l' attività illecita vi sarebbe una rete di commercianti disposti a non fare troppe domande sull'orgine della merce che avrebbero acqusitato, certamente a buon prezzo.

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Molti, secondo le indagini, i canali per piazzare la refurtiva sul mercato nero: merce proposta “porta a porta” a negozi e ristoranti, ma anche consegnata “su commissione”, spesso fuori zona, o destinata ai mercati ambulanti.  Una tranche di indagine, quella sulla ricettazione, ancota in corso. Nel frettempo i militari hanno individuato e sgominato la banda di nigeriani che agiva da oltre un anno. L'indagini è partita dall'analisi delle denunce per carte di credito clonate in tutto il territorio nazionale dalle quali è emerso che la merce acquistata illecitamente veniva consegnata dai corrieri residenti nel reggiano.

E' stato così che i carabinieri  sono giunti ad un’abitazione di Cavriago, dove risultavano essere state fatte alcune consegne. Giorni di appostamento e pedinamento hanno portato gli investoigatori a indirizzare le attenzioni investigative verso due nigeriani, uno dei quali residenti nella casa poi risultata essere il deposito della merce rubata. La svolta investigativa è arrrivata nel pomeriggio di venerdì 20 aprile,  quando i carabinieri di Cavriago, durante un servizio d’appostamento, hanno notato giungere un corriere che suonava il campanello dell’abitazione.

I due nigeriano sono scesi in strada poi raggiunti dal un terzo complice a bordo di un auto, a cui veniva consegnato un plico contenente materiale informatico risultato essere acquistato online con carta clonata. Alla luce della flagranza di reato i carabinieri hanno dato corso alla perquisizione dell’abitazione che ha poi  portato al sequestro di un ingente partita di merce del valore di oltre 50.000 euro, costituita da materiale informatico, profumi, smartphone, elettrodomestici, accessori d’abbigliamento, champagne e superalcolici in attesa di essere piazzati.

Merce in buona parte risultata aquistata online con l’utilizzo di carte di credito clonate. Nelle mani dei carabinieri anche varie carte di credito in disponibilità dei 3 nigeriani che venivano sequestrate e sulla cui provenienza sono in corso gli accertamenti. In attesa che le indagini facciano piena luce ricostruendo la filiera del malaffare i 3 cittadini nigeriani sono stati denunciati alla Procura reggiana in ordine ai citati riferimenti normativi violati.