Avviato il restauro dell’organo del duomo di Guastalla
Il “Serassi” ha 214 anni ed è di grande interesse storico-artistico. Ora necessita di un intervento di pulizia. Il Rotary sta raccogliendo i fondi
GUASTALLA. Sono iniziati i lavori per rimettere in sesto l'organo “Serassi” del duomo di Guastalla. Lo strumento è di straordinario interesse storico-artistico, sia per l’antichità, sia per le dimensioni e le caratteristiche sonore. Inoltre, dopo 214 anni dalla sua costruzione, l’organo è arrivato ai giorni nostri in condizioni eccezionali per autenticità storica ed integrità dei materiali.
L’eccezionale acustica del duomo a navata unica, unita alla posizione dello strumento sul portale d’ingresso, mette in evidenza ogni registro di questo nobile strumento. La delicata opera di ripulitura è stata affidata, come 40 anni fa, alla ditta “Mascioni” di Cuvio (Varese). Il maestro organista Federico Lorenzani sta seguendo i lavori e il rotariano Luciano Alfieri, del comitato nato per il restauro del duomo, ora si sta occupando di raccogliere fondi per il recupero dell'organo, il cui costo è di circa 40mila euro.
La storia dell’organo del duomo di Guastalla inizia alla fine del XVI secolo. Nel 1726 Giuseppe Bonatti di Desenzano del Garda fu incaricato di trasportare lo strumento dalla posizione d’origine (a metà della chiesa) alla collocazione odierna, ovvero sopra la porta principale d’ingresso. In tale circostanza fu costruita la cassa in muratura. Il prospetto da ripartizione a tre campi fu portato a cinque, e fu realizzato da Giacomo Benedetti, all’epoca collaboratore dei Bonatti.
L’organaro bresciano mantenne il somiere rinascimentale di 16 piedi, aggiungendovi alcuni registri di colore, i contrabbassi e ottave, l’estensione della tastiera, con le spezzature dei cromatici. La costruzione dell’organo Serassi si concluse soltanto il 24 agosto 1794.
Altra peculiarità è il somiere maestro a vento con 24 pettini, l’ultimo costruito dai Serassi secondo la tradizione rinascimentale padana, con la caratteristica del canale ricoperto da un’unica striscia di pelle perforata dalle punte dei ventilabrini, a sua volta protetta da un listello di legno dotato di piccole feritoie rettangolari in corrispondenza delle punte stesse. Il somiere maestro fu costruito su misura per essere inserito nella cassa preesistente e mantenere la facciata a cinque campi.
Altra caratteristica originale, unica dei Serassi attualmente esistenti, è l’accoppiamento delle tastiere a cassetto. L’organo fu restaurato nel 1826 da Carlo Serassi, mentre nel 1855 Cesare Zoboli di Modena apportò l’unica modifica significativa dello strumento: aggiunse un somiere a mo’ di Brustwerk con relativa griglia per l’espressione nel quale inserì il registro di tromba e la cornamusa, mentre sul somiere maestro collocò il corno inglese.
Lo strumento fu restaurato con grande perizia nel 1979 dalla ditta "Mascioni" sotto la direzione di Luigi Ferdinando Tagliavini e dal compianto Oscar Mischiati. La stessa ditta varesina, ancora oggi, è stata chiamata a ripulire lo strumento dalle polveri accumulate dall'ultimo restauro e durante i lavori al duomo post-sisma, per ridare all'organo la sua sonorità originale e unica.
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