Gazzetta di Reggio

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Operaio morto nell'ex inceneritore di Reggio Emilia, Re David: "Il lavoro post crisi uccide"

Operaio morto nell'ex inceneritore di Reggio Emilia, Re David: "Il lavoro post crisi uccide"

La segretaria nazionale della Fiom al Malaguzzi per il congresso provinciale: "Landini? Il meglio per una linea condivisa"

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REGGIO EMILIA.  «Dall'inizio dell'anno, da quando c'è stata una ripresa industriale in questo Paese nelle zone a più alta concentrazione dell'attività c'è stata una quantità inaccettabile e inverosimile di morti sul lavoro. dove è ripreso il lavoro ci sono morti sul lavoro». Lo dice Francesca Re David, segretaria della Fiom nazionale, commentando l'ultimo episodio di "morte bianca" avvenuto a Reggio.

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IL CONGRESSO AL MALAGUZZI. Partecipando al congresso provinciale delle tute blu reggiane, Re David prosegue: «Si muore negli appalti, nel lavoro precario, nel lavoro sfruttato, in straordinario o in condizione di pressione dato appunto dagli appalti e dalla precarietà. Questo dà il senso di come questo lavoro che cambia nell'uscita dalla crisi, non cambia per l'innovazione tecnologica ma molto perchè è aumentato lo sfruttamento».

La Fiom «ha fatto scioperi in questi mesi sulle questioni che riguardano la sicurezza del lavoro e credo che questo tema debba essere al centro anche di questo congresso quando parliamo di ridare valore al lavoro», conclude Re David.

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I SINDACATI DOPO LO SCIOPERO. Intanto giovedì 11, dopo lo sciopero di 4 ore con presidio nell'ex inceneritore di Iren dove è avvenuto l'incidente mortale dell'operaio Silvio Sotgiu, Cgil, Cisl e Uil incontreranno i vertici dell'azienda per fare chiarezza su quanto avvenuto e chiedere che si definisca al più presto un'intesa sul tema appalti (cioè sulla regolamentazione degli stessi), dall'eliminazione del massimo ribasso alle clausole sociali al tema sicurezza.

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I  sindacati fanno inoltre sapere che «sul tema sicurezza e infortuni è già pronta una piattaforma costruita insieme ai rappresentanti della sicurezza che coinvolga tutti i soggetti attivi sul territorio (dagli uffici ispettivi, alle associazioni imprenditoriali alle istituzioni) insieme ai lavoratori, per dare corpo ad una vertenza sul tema di livello provinciale».

Nel mirino dei confederali finiscono però anche gli appalti di Iren, quando le sigle rimarcano: «Il territorio non si può permettere che un'azienda a maggioranza pubblica veda realizzarsi una frammentazione delle attività, con appalti, subappalti e affidamenti di questo tipo. in questo senso vi è anche una responsabilità del pubblico, destinatario tra l'altro di importanti dividendi».

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Da non dimenticare infine «i tagli ai finanziamenti che si sono registrati in questi anni, che hanno determinato una riduzione proprio delle strutture di controllo nel territorio, in particolare quelle del servizio di prevenzione nei luoghi di lavoro, e questo, a caduta, determina maggiori rischi per chi lavora», concludono Cgil, Cisl e Uil.

Di «situazione drammatica degli infortuni sul lavoro» ha parlato anche il sindaco, Luca Vecchi, che ha fatto sapere di aver già convocato la direzione Iren per fare il punto sulla partita degli appalti.

LANDINI E IL FUTURO DELLA CGIL. «Conosco bene Maurizio Landini, ho lavorato a lungo con lui. Anche la Fiom lo conosce bene e sa che è un sindacalista concreto, in grado di capire il tema dell'importanza della rapppresentanza e della democrazia diretta con i lavoratori che rappresentiamo».

Così Francesca Re David, segretaria della Fiom nazionale, sul nome del sindacalista di Reggio
Emilia suo predecessore alla guida dei metalmeccanici, indicato dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso per succedergli.

«Susanna Camusso - precisa Re David - dopo aver fatto un ascolto diffuso di tutti i dirigenti, insieme alla stragrande maggioranza della segreteria ha indicato in Maurizio Landini il compagno, la persona, il dirigente sindacale più in grado di rappresentare una linea condivisa da tutta la Cgil per opporsi alla frammentazione prospettata sul lavoro, riunificarlo e ridare forza per ricostruire e allargare il valore del lavoro stesso».